Storia di Milano di Pietro Verri
II
484 INIentrare vettovaglia alcuna.
• Stato compassionevole della Repubblica. Entra in Milano il giorno -ventisei febbrajo del mccccl; alla qual città s'incammina da Yimercato fra le strade ripiene di turbe affamate, accoglie le grida di allegrezza, e saluta Nominatamente i suoi conoscenti. Memoria di questa entrata scolpita in un marmo, 36 e seg. Dalla Porta Nuova si reca al Duomo , e dispone abbondanti sussidi alla comune indigenza. Riceve gli omaggi de' sudditi, e spedisce alle corti estere 1' avviso della nuova sua condizione, 4o> 4l* È riconosciuto dagli altri principi, eccettuatone Federigo III imperatore e Carlo re di Francia , ivi. Fa relegare nelle città vicine i suoi contrarj, fo. Vuole un nuovo solenne contratto di dedizione; indi il giorno venticinque marzo del mccccl fa il suo pubblico ingresso in Milano dalla Porta Ticinese colla sua sposa Bianca Maria e col primogenito Galeazzo Maria. Descrizione di tale entrata. Riceve le insegne ducali. Dichiara conte di Pavia il suo primogenito. Crea molti cavalieri, e per cinque giorni vive Milano nelle feste e nelle allegrie, 43, 44. È riconosciuto per nuovo duca di Milano dai ministri spediti da Niccolò V, da' Fiorentini , Genovesi , Lucchesi, Anconitani , Sa-nesi, e da altri principi d'Italia, ivi e 45. Pensa rialzare il castello di Porta Gio-via per sua sicurezza, c neottiene l'assenso da' cittadini per acclamazione. Promette iu perpetuo un castellano nobile milanese , 45, H sùo regno durò sedici anni, e mai in pace. Si aggiusta co' Veneziani per la mediazione di papa Niccolò V, a cui piegò il Duca colla celebre pace di Lodi, 48. Quindici città formano il suo ducato, ivi. Acquista Genova e Savona per cessione di Lodovico XI. Indi le sottomette colle armi, 49« Onorato dal suddetto Lodovico, che dipende da' suoi consigli. Lo ajuta colle armi sue a domare i collegati, e ne riceve ambasciala di ringraziamento, 5o. Riceve ventiquattro oratori genovesi con ducento loro cittadini spediti a prestargli omaggio; gli accoglie, spesa ed alloggia signorilmente nel palazzo del Bro-* letto, ivi. Guerreggia nel re-
Sno di Napoli per le ragioni i Renato d'Angiò, ivi. Si pacifica col re Alfonso di Napoli, contraendo seco nodi di parentela, 5i. Dà in moglie la sua figlia Ippolita ad Alfonso duca di Calabria, ed a Sforza Maria suo terzogenito la principessa Leonora sorella di Alfonso. Intraprende varie fabbriche , e conduce a termine il Naviglio da Trezzo a Milano, ivi e 5s. Suo editto per la erezione di tale Naviglio, ivi. Sua figura e qualità del suo animo descritti egregiamente dal Corio, 54* E dal Simonetta, 55. Sua morte. E sepolto magnificamente in Duomo, 5j, 58.
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Storia di Milano
Tomo Secondo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani 1835
pagine 503 |
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Pagina (496/516)
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