Storia di Milano di Pietro Verri
delle cose Sforza Galeazzo Maria secondo duca di Milano di tal famiglia, e quinto fra i duchi di quello Stato. Proclamato conte di Pavia, 44* Spedito in Francia da suo padre contra la lega in favore di Luigi XI. S'impadronisce di Pieranci-sa e sottomette i collegati, 5o. Comanda nel Delfìnato l'armata di suo padre, allorché riceve la notizia della di lui morte, 58. Confida il governo delle armate a Giovanni Scipione, ed egli in età di anni ventidue travestito da mercante s'incammina per la Savoja a Milano. Viene riconosciuto e at-torniato da? soldati del Duca; si ricovera per tre giorni nell'asilo di una chiesa, si sottrae di notte colla fuga e si riduce in snlvo. Giugne a Milano dodici giorni dopo la morte del padre, e riconosciuto per duca fa la sua solenne entrata ai venti marzo del mcccclxvi. Sposa la principessa Bona di Savoja, sorella della Regina di Francia. Nacque egli in Fermo nella Romagna, e il di lui avo cinquantanni prima era un avventuriere, 59. Poco imitò il magnanimo suo padre, 60. Deve il ducato a Bianca Maria sua madre, ivi. Fomenta una palese discordia con essa, per cui Bianca Riaria abbandona Milano e si ritira a Cremona, città portata da lei in dote, e termina di vivere a Marignano, non senza sospetto di veleno. Comunque sia, fu sempre un ingrato verso la madre^ 61. Ama la pubblica magnifìccn-
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za., c fa lastricare le strade della città. Suo fasto nel viaggio a Firenze colla moglie. Descrizione di esso, 62. Onori apparecchiatigli in Firenze. Alloggiano nel palazzo di Pietro de7 Medici. Da Firenze passano a Lucca , ove in memoria del fallo i Lucchesi aprono una nuova porta nelle mura della loro città , ivi e 63. Passano a Genova.* indi si restituiscono a Milano, ivi. Dà in moglie Isabella d"*Aragona al suof)rirnogenito Giovanni Ga-eazzo bambino di quattro anni, e pubblica queste nozze. Fa stretta lega col cardinale di S. Sisto promettendogli la sua mediazione per il Papato, ed egli per ricompensa, d'incoronarlo poi re d'Italia, 65, 64. Accoglie nella sua corte Mattia I re d'Ungheria e di Boemia; gli mostra il suo tesoro e le sue gioje, e gli dà in imprestito dieci mila zecchini, ivi. Suo messo al re Mattia con somma di danaro, imprigionato e spogliato da quel sovrano, 65. Riceve splendidamente in Milano gli ambasciatori del Soldano d'Egitlo, ivi. Si collega col Re di Francia, e rispinge fino alle Alpi i Borghignoui. Si acquartiera *per Pinverno, torna a Milano., e poco dopo muore, 66. Tuttoché principe di coraggio militare, si lasciò preoccupare da sinistri augurj: alcuni di essi occorsigli, ivi. Assiste air usanza del Zocco nel castello di Milano la vigilia' del Natale co' suoi fratelli, moglie e figli. Prono-
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Storia di Milano
Tomo Secondo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani 1835
pagine 503 |
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Pagina (497/516)
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