Storia di Milano di Pietro Verri
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indicechiara duca di Milano, 87. Azione sanguinosa tra ambe
Ne ottiene un altro in cui si dice che egli fece istanza per il ducato a favore di Giovanni Galeazzo, ivi. Convoca nel castello di Milano i pri-marj dello Stato, e propone il ducato per Francesco primogenito del defunto. Vi si oppone Antonio Landriano. Ragioni addotte. Vi si oppongono gli altri. Il Moro è proclamato duca, 88. Vengono a Milano due ministri imperiali per conferirgli la dignità ducale, ivi. È inaugurato duca alle porte del Duomo di Milano con stupende ceremonie, ivi. S'incammina in seguito la gran comitiva a S. Ambrogio, ivi. Promove le arti e le scienze. Uomini insigni fioriti e stipendiati grandiosamente da lui. Fabbriche da esso iutraprese, 89 e seg. Beatrice d'Este ha un grande ascendente sovra di lui, 93. Lusso ed opulenza di Lodovico,94. Frutto della coltura da lui promossa fu la riunione del canale della Martesana con Paltro antico, ivi. Avea di entrata seicento mila annui zecchini, 96. Sue gioje preziosissime; descritte le principali, ivi. Sue qualità morali e forma del di lui aspetto, ivi. S'accorge del suo pericolo combattendo coIPar-mata francese, ma tardi. Costernato pel suo rovescio pensa ricoverarsi in Aragona. E animato da Beatrice sua moglie. Forma una lega col Papa e co' Veneziani. Contrasta il passaggio al re Carlo retroceduto da Napoli.
le parti, ma indecisa, 98. Resta liberato dall'imminente pericolo, ma non riacquista il suo robusto vigore. Supplisce Beatrice. I confederati ritolgono Novara al duca d'Orleans. È liberato da' Francesi, e si sottoscrive la pace, 100. Eccita Massimiliano imperatore a venire in Italia e soccorrere Pisa. Gli va incontro con Beatrice a Malsio, e concertano la spedizione. Accoglie a Meda con splendidezza 1' Imperatore. Venuta inutile e senza frutto, ivi e 101. Perde la moglie Beatrice in età di ventitré anni, che le lascia due figli, Massimiliano e Francesco. Fa celebrare per essa in S. Maria delle Grazie per sette giorni e notti continue pompe funebri, ivi. Fa erigerle con spesa grande un mausoleo colla statua giacente, ivi. Anno del lutto tristissimo pel vedovo Duca, ivi. Lodovico XII gli fa un progetto di lasciargli il ducato in vita. E dissuaso di accettarlo, e lo ricusa, io3. Si determina di abbandonare lo Stato, e seco conduce nel Tirolo i figli, ricorrendo all'Imperatore. Non si vendica di quindici primarj signori del paese che gli tramavano insidie. Cede il ducato di Bari alla duchessa Isabella. Le chiede di condur seco il figlio Francesco, ma ella noi consente, 104. Affida il comando del castello a Bernardino da Corte contra il parere altrui, ivi. La sera esce dal castello, congeda i
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Storia di Milano
Tomo Secondo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani 1835
pagine 503 |
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Pagina (500/516)
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