Cronica Giornaliera delle Province Napoletane di C. De Sterlich
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cronaca napoletanaove si svolse un fatto che sarebbe singolarissimo anche in quelle due città nelle quali i collettori abbondano e di rarità librarie se ne veggono in gran copia e tutt1 i giorni.
Il fatto in parola consiste neh1 opera intitolata Chri-sìanismi restitutio Impressa nel 1553 a Vienna nel Delfmato, scritta dal famoso eretico Michele Serveto, a-ragonese, di cui per sentenza dell'inquisizione furon bruciati tutti gli esemplari insieme all' effigia dell' autore ( che poco dappoi fu realmente bruciato a Ginevra per l'odio che gli avea Calvino) riuscito allora a fuggirsi dal carcere in cui stava, riparando in Italia, dove è fama che visitasse anche Napoli, Dalle fiamme si salvarono soli quattro esemplari.
Trovarne dunque un quinto è invero un avvenimento. Or come in Napoli? Non potrebbe avervelo portato lo stesso Serveto facendone dono a qualcuno di quelli che qui allora lavoravano per la riforma? A Vittoria Colonna, che se non lavorò apertamente, pare che ne avesse accettato il principio, noi poteva, allora non più vivente: sì bene allo spagnuolo Valdes, il più fervente discepolo che l'Occhino lasciò in Napoli a far proseliti: ovvero a Scipione Capece patrizio napoletano e poeta latino insigne:©, meglio che ad altri, a Galeazzo Caracciolo marchese di Vico che abbracciò addirittura il luteranismo, e abbandonando feudi e grandezze si ritirò a Ginevra dove il suo nome sì venera ancora come quello di un santo, o all'ultimo marchese d'Oria e signore di Francavilla di casa Bonifacio, che tre anni dopo, per l'editto del Toledo che condannava a morte i seguaci delle dottrine dì Lutero, fu costretto a fuggir da Napoli per sempre, lasciandovi molta parte della sua ricca biblioteca.
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