Cronica Giornaliera delle Province Napoletane di C. De Sterlich
16 aprile 1869.
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Il quadro di Raffaele Maccagnani ha l'onore del secondo gruppo. Rappresenta Dante allorché un giorno, uditi storpiare i suoi versi da un fabbro che li cantava, va in bottega di costui e gli pone sottosopra gii strumenti, dicendogli « tu guasti le cose mie, io guasto le « tue )).
E così proseguendo si vede il quadro di Federico Rossano nel quale è ritratto il cielo che comincia a rifarsi dopo il cattivo tempo.
Un quadro di genere fiammingo per l'effetto è II Decreto del 7 luglio 1866. Che sia questo decreto tutti sanno. Così nella sua applicazione avesse saputo raggiungere lo scopo cui mirava. Invece, perturbazione di tanti interessi, nessun prò allo stato, moltissimo a furbi e speculatori. Anche nel tempo della dominazione francese si soppressero qui gli ordini monastici e se ne incamerarono i beni: e i saggi la tennero opera onesta. Anche allora come oggi i monaci se l'ebbero a male, la plebe ne sentì rancore, le coscienze timorate gridarono: ma tutto ciò era inevitabile. Lo stato però ebbe il frutto che se ne attendeva ed arricchì. Ma ora?
Il quadro del sig. Angelo Volpe non rappresenta già le conseguenze di quel decreto, ma l'istante in cui esso fu pubblicato. Epperò vari capannelli di monaci, chi atteggiato a mestizia, chi a sarcasmo e chi inteso a leggere i giornali che i monelli vendono per via annunziando l'atto della loro soppressione.
La sig. Marietta de Luca ha dipinta Maria Gaetana A-gne&i che lasciò le compagnie folli per (juella dei poveriecc.: parole, che tolte dalla Biografia delle donne celebri nell'Enciclopedia popolare, si leggono di sotto al quadro. Or come l'Agnesi, dedita sempre ai più
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