Cronica Giornaliera delle Province Napoletane di C. De Sterlich
1 aprile 1869 89
l'anno avvenire ne avremo anche un'altra, o qualcuno di quei lavori come ne sa fare il Morelli?
La Gran cornice con vasca di legno noce, fantasia di riminiscenze pompeiane, di Luigi Ottaiano, ricorda i famosi tempi della scoltura in legno a Venezia e a Firenze, e che anche a Napoli ebbe in quell'età artefici di bel nome.
« Lasciate ogni speranza o voi che entrate » , se novelli Endimioni, avete in animo di conquistare la Diana di Gustavo Dalbono. Questa è una Diana che non si vende-, è un frutto proibito che molti vorrebbero, ma pel quale non si può avere che un'ammirazione platonica.
E qui, essendo giunti alla fine, tutti si fermano a guardare il gran ghibellino inciso da Antonio Perfetti e i tre lavori della signora Clementina Carrelli, La divota della Vergine, La Vergine assunta., gruppo in terra cotta, e il busto in gesso rappresentante il pittore Biagio Molinari di lei maestro.
Questi sono gli ultimi gruppi: uno dei quali guarda in atto di compiacenza lo Studio dal vero, busto in terra cotta del giovinetto Vincenzo Gemito. Chi, dalla molta bellezza del lavoro, non crede alla poca età dell'artefice. Chi afferma non avere il Gemito che soli 10 anni. Altri soggiunge non rammentarsi, ma dovervi pur essere una bizzarra istoria, una specie di leggenda su questo fanciullo del popolo. E qui un altro a parlar d'una chiesa al largo delle Pigne su le cui scale, in atto di baloccarsi a comporre una figurina col fango della via, fu rinvenuto or sono vari anni dal bravo modellatore Stanislao Lisia che di colà passava: il quale, stupefatto a veder l'at-titudine del fanciulletto in quel lavoro, lo menò seco: eraccoltolo nella sua officina, gli fu maestro nell'arte.
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