Cronica Giornaliera delle Province Napoletane di C. De Sterlich
144 cronaca napoletananei pochi capelli che gli rimasero. Eppure egli non avea che soli 18 anni.
Uscito di prigione, fu obligato a ritirarsi in Salerno, e quindi a lasciare gì'impresi studi. Nel 1836, per la invasione del cholera, si recò a dimorare nelle campagne di Sancipriano con alcuni suoi amici. Ma fra essi era un delatore. E il Centola, lungi dall' averne sospetto, versò in essi tutto 1* animo suo, e nella intimità del conversare venne loro palesando le sue aspirazioni liberali e i disegni che vagheggiava a prò della patria. Cominciarono allora nuove persecuzioni. A salvarsene, riparò in Bologna. Colà rimase quattro anni e si pose in letterarie e politiche relazioni con molti altri italiani, la maggior parte dei quali rivide a Napoli in occasione del congresso degli scienziati nel 1845.
Tornato in patria, si diè con rara e intelligente attività, con l'opera e col consiglio e spesso correndo gravissimi pericoli a preparare la rivoluzione del 1848 che finì col memorabile giorno del 15 di maggio: giorno in cui il paese perdeva la conquistata libertà: e Centola , con essa, r uso della persona e la vista.
Nulla potè salvarlo dal tremendo malore che lo colse. Venti anni ebbe a durare in esso: venti anni ne soffrì il martirio, alleviato però sempre dalle cure e dall'affetto di quanti avean servito con lui la causa della libertà. In questi venti anni egli non potè più vederli, ma di continuo ne intese le amorevoli voci e ne strinse le destre. La sua casa anzi, dopo il 1848, fu il ritrovo di tutt'i patrioti di Salerno : che con lui, benché fatto mutile nelle membra e cieco, lavoraron poi sempre pel rivolgimento universale d'Italia.
Questo sogno della sua vita si avverò finalmente nelLjOOQle
| |
Salerno Sancipriano Centola Bologna Napoli Centola Salerno Italia OOQle Eppure
|