Cronica Giornaliera delle Province Napoletane di C. De Sterlich
13 giugno 1869
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venne Pio Vili: per modo che il giovine scultore, a non fare andar perduta lopera,mutò nelle pontificie le insegne cardinalizie che in esso avea già scolpite. Recatosi quindi al Vaticano, il novello pontefice, ignorando le mutazioni fattevi e senza guardarlo, gli disse:
« Caro scultore, oggi sono papa e il busto del cardite naie non è più per me ».
« Santità, rispose lo scultore, il busto non è più del « cardinale, ma del papa ».
E discopertolo, lo presentò a Pio VIII che ne rimase molto compiaciuto e lo tenne carissimo.
Erano intanto nove anni da che egli dimorava in Roma, quando re Ferdinando II volle chiamarlo in Napoli per attendere ad alcuni lavori da farsi nel tempio, che consagrato a s. Francesco di Paola, abbiamo dì rincontro al real palazzo.
Il Ricca in effetti ritornò fra noi: e in poco d'ora si ebbe molti incarichi dalla corte, da vari stabilimenti e da privati. Il suo nome si era già fatto strada e sonava pregiato all' universale.
Noverar tutte le sue opere è molto difficile. Rammenterò soltanto la statua di Ferdinando II a Pietrarsa : gli svariati lavori fatti a Bari, tra cui il colossale battistero: il s. Girolamo da lui mandato alla esposizione di-Londra e che ora, insieme ai saggi fatti durante il pensionato, si vede nel nostro r. istituto di belle arti: i due bassissimi rilievi, uno dei quali rappresenta Gesù, nella reggia di Napoli: il bozzetto della Pietà a grandezza terzina, nella chiesa di s. Severo a Capodimonte: 1' altro grandissimo bozzetto della creazione, nello studio di scoltura del giovine Aristide Ricca suo figliuolo. E molti mezzi busti,
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