Cronica Giornaliera delle Province Napoletane di C. De Sterlich
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208 cronaca napoletanaGrande oramai in Napoli è la frequenza del suicidarsi: e il Ponte della sanità è quello che molti scelgono a ciò. Non è che di suicìdi non ve ne sieno mai stati in Napoli, ma non tanti come da vario tempo. Io credo che dal mese di marzo, donde ho cominciata la mia Cronica, ne ho notati fìnoggi meglio che dieci.
Questo Ponte da che venne innalzato fu tenuto come il luogo più adatto, per chi mosso da una estrema disperazione, ha risoluto di procurarsi la morte: sì che viene preferito da tutti quelli che vogliono irremissibilmente morire. I quali, usciti dalle proprie case, vanno fin là, senza mutar di proposito durante il cammino, sicuri che precipitando da tanta altezza, si muore senza fallo e senza soffrire.
Io non so, nò altri credo possa sapere, quanti sono stati fìnoggi i miseri che da esso si precipitarono. Tutti però sanno che sarebbe opera buonissima se dinanzi al parapetto, o di sopra, si ponesse una alta e forte ringhiera di ferro.
Ai tempi di Delcarretto vi fu pure un momento in cui avemmo in Napoli la mania di gittarci da questo Ponte: sì che per darvi un freno si dovettero porre ai suoi estremi due guardie di polizia.
Avvenne in effetti che di suicidi da questo punto non se ne parlò più.
Una notte però un disgraziato pensò di nuovo all'obbliato Ponte e vi si recò: ma mentre si accingeva al tremendo passo, venne sorpreso dalle guardie: e menato in questura, fu costretto di sottoscrivere l'obbligo di non volersi più suicidare.
--Necrologia. è morto oggi il professore di scher-
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