Cronica Giornaliera delle Province Napoletane di C. De Sterlich
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cronaca napoletanaHanno torto perchè non è la prima volta che qui fu pronunziata.
Sono più di sei secoli che gli studenti dimandano la repubblica. Fin dal giorno in cui Federico svevo, fondata T università, li chiamò a studiare in Napoli, ne fecero l'argomento della loro prima dimostrazione.
Che male ne venne o ne è poscia venuto a questa domanda da essi ripetuta pure ad altri sovrani che tennero quindi il dominio di queste contrade?
Del resto tutti sanno chi sono gli studenti dell' università di Napoli. Sono, come furono i più fra ì loro predecessori. Giovani oggi, ardenti, pieni d'ingegno e di cuore: maturi domani, i primi e più grandi uomini d'Italia.
In grazia di questo loro glorioso futuro, si può passar sopra alla leggerezza del presente, che tranne un momentaneo disordine, non può menare a nessuna conseguenza seria.
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--Ritorno all' ordine. I teatri questa sera si sonoriempiti nuovamente di spettatori, il transito delle carrozze è stato libero in tutte le vìe, nessuno assembramento di persone, nessun grido, nessuna guardia: assoluta tranquillità.
Tutto dunque è tornato com' era. Ma non tutto dov'era: come sarebbero taluni oriuoli e non pochi portamonete.
I ladri e i camorristi non aspettano che queste occasioni. Dissavveduti coloro che gliele danno con le loro dimostrazioni. Imprudenti gli altri, che non facendo parte di queste, le seguono a titolo di curiosi.
--Arresti. Sono stati arrestati molti vagabondi,
quasi tutti armati di bastoni impiombati e di pugnali. ELjOOQle
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