Cronica Giornaliera delle Province Napoletane di C. De Sterlich
260
cronaca napoetànacidi, furti, grassazioni e ricatti consumati durante vari anni.
• La corte ha oggi annullata quella sentenza rinviando i condannati nuovamente alle assise di Salerno.
--Corte di assise. Verso le sette pomeridiane si è
posto fine, dopo varie tornate della corte, ad uno dei processi più nauseanti che T umana scelleratezza seppe provocare finoggi.
Nel giorno 12 giugno del passato anno, varie donne al vico Cupa s. Maria in portico chiamavano a quando a quando Teresa Trombino, cara giovinetta appena sedicenne, alla quale tutti i vicini portavano bene. Ma ella non rispondeva.
Dopo le nove del mattino niuno Tavea più veduta. Pe rò T uscio di casa che si vedea socchiuso cominciò ad agitare le loro menti.
Si mandò pel fratello, poi pel padre : i quali, accorsi con altri che li vennero seguitando, trovarono la fanciulla distesa per terra e T ebbero come sopraffatta da un repentino malore che l'avea privata dei sentimenti. A-dagiatala sul letto, si avvidero che era morta.
Si credette ad una apoplessia. Ma alcune escoriazioni vedutele su la persona e specialmente intorno al collo, non tardarono a mostrare che la morte era stata violenta, tanto più quando si accorsero che V armadio era scassinato e che da esso mancavano oltre 500 piastre in contanti e 500 lire io gioielli.
Ma chi il ladro? Chi lo strangolatore?
Nessuno potea sospettare del vero colpevole, amico e familiarissimo della famiglia Trombino: il quale, per giunta, fu tra i primi a voler osservare il cadavere della fanciulla.
LjOOQle
| |
Salerno Cupa Teresa Trombino Tavea Trombino OOQle Maria
|