Cronica Giornaliera delle Province Napoletane di C. De Sterlich
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cronaca napoletanala stessa che fino al 1860 apparteneva alla scuola chiamata dei Ponti e strade : la quale, arricchita della biblioteca del nostro ministero dei lavori pubblici, nel 1803 si volle aprire a tutti, ma solo di mattina, e da poco in qua anche durante le ore della sera.
Accennata così l'origine delle nostre sei biblioteche , non entro a discutere su tutto ciò che il signor ministro vuole dalla Commissione. Sembra però che la principale opera di cui è incaricata non possa volgersi che intorno alla dotazione, alla specie dei libri, ai cataloghi, al personale e agli stipendi, essendo questi gli argomenti vitali che debbono guardarsi nelle pubbliche biblioteche.
La dotazione è pochissima in tutte : e quel che è peggio, in ogni anno si viene continuamente assottigliando. Se si vuole che le biblioteche in Napoli acquistino T importanza che oggi non hanno e che pur dovrebbero avere, bisogna che la dotazione sia molto accresciuta a quelle che ne hanno una e sia data a chi non ne ha. Biblioteche dove accorrono circa 30mila lettori al mese, in media mille e 200 al giorno tolte le feste, non possono confondersi con le altre di nessuna città del regno.
Se le biblioteche in generale debbono possedere la maggior copia di libri in qualsivoglia disciplina, ognuna di quelle che si trova in una medesima città deve avere una fisonomia propria, e non avendola, fare ogni sforzo per raggiungerla, accrescendo la branca in cui ha più gran numero di opere e che sopra le altre la distingue e la rende quasi speciale. A questo vecchio assioma di bibliografia non si è mai guardato fra noi, ma ora si potrebbe facilmente. E così tutti i libri scolastici e scenti-ffei avrebbero a trovarsi nella biblioteca della r. univer-
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