Cronica Giornaliera delle Province Napoletane di C. De Sterlich
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cronaca. napoletanaraggiunse in esso il grado di capitano: e da questo all'altro di colonnello, fece sempre parte dello stato maggiore dell'esercito nel quale fu uno dei più stimati ufficiali.
Nel 1860, al venire di Garibaldi in Calabria, si trovava a Monteleone capo dello stato maggiore sotto gli ordini del maresciallo Giambattista Vi al. Passò quindi a Gaeta dove fu nominato generale.
La capitolazione che seguì l'assedio non riconobbe il suo novello grado perchè avuto dopo il 7 settembre di quell'anno.
Egli avrebbe voluto servire nell'esercito italiano, ma la sua dignità non gli consentì di ritornar colonnello.
Questa dignità, creduta offesa, fu la rovina di moltissimi a quel tempo e privò l'Italia di non pochi belli ingegni e di molti valorosi.
Il generale chiese allora il suo ritiro e l'ottenne. Da quel tempo menò vita privata, lontano da ogni intrigo: dicendo sempre a chi gliene domandava, che di tutto cuore, come tanti altri, sarebbe passato sotto la bandiera dell'unità italiana se non era la capitolazione di Gaeta.
Uficiale dotto, gentiluomo per modi sempre in lui squisitissimi, egli era pregiato dai compagni d'arme e da quelli con cui ebbe comuni gli studi. Fra questi ulj timi il com. Scialoia, il cav. Valerio Beneventano ed altri molti non gli rinnegarono mai l'amicizia che gli ebbero fin dalla prima giovinezza, e la stima che poscia si meritò per i pregi della mente e del cuore che col venir degli anni si vennero in lui sempreppiù manifestando.
Fu grande adunque e pronunziata l'impressione dolorosa di tutti allorché l'altra sera s'intese il tristo caso 'del suo suicidio.
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