Cronica Giornaliera delle Province Napoletane di C. De Sterlich
27 agosto 1869 381
Nell'orchestra, formata 'di ben settanta professori, si sentivano le soavi melodie del clarino di Labanca, del controbbasso di Mugnone, del flauto di Albano.
Tre bande musicali, tra cui quella della settima legione della guardia cittadina di Napoli, rimasero durante i tre giorni allietando la città con i loro concenti.
Tutte le case erano imbandierate e adorne di lumi tricolori che a sera facevano un effetto singolarissimo.
I fuochi artifiziati furono opera del napoletano signor Gerrone che in questo genere è veramente valoroso.
La gente accorsa dai più lontani punti della provincia di Salerno e fin da Napoli, non si può dire quanta fosse. Parea che non capisse nella città. E sarebbe stata anche in maggiore copia se il mare tempestoso non avesse impedito di venirvi in barca.
Tutti gli abitanti di Maiori fecero a gara in cortesia verso i loro ospiti, specialmente nella domenica, chò molte furono in tal giorno le mense e i banchetti che vennero loro dati.
II tempo, minaccioso sempre durante i tre giorni della festa, al finire di essa, scoppiò. Sì che all'apparire del dì seguente, tutto era stato manomesso dall'uragano che cadde per l'intera notte : le bandiere, i lumi e fin la macchina servita al fuochi.
— SORA. Avvelenamento. Un giovanotto contadino delTIsola di Sora, vedendo male accolte le sue ripetute proposte amorose da una vaga giovinetta della Selva di Sora, chiamata a se una fanciulla, le die un grappolo d'uva perchè lo portasse a colei.
La sventurata lo mangiò e dopo pochi istanti finì di vivere.
L'uva era avvelenata.
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