Cronica Giornaliera delle Province Napoletane di C. De Sterlich
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cronaca napoletanae, mancando questa, la estrema povertà, dando dritto ad essere educate in questo convitto; l'istruzione deve esser tale, che, uscendo dal convitto, non si sia di peso alla propria famiglia, e non avendo una famiglia, si possa guadagnar la vita col proprio lavoro. Per questa ragione sono queste fanciulle dapprima esercitate a far da sè tutto quello che è necessario alla propria persone, come sarebbe il pettinarsi, lo spazzare, il rifare e l'abballinare il proprio letto e tutte le altre cose di simil genere. Dopo ciò esse vengono acquistando quelle cognizioni che sono necessarie a donna cristiana e italiana: ond'esse imparano il catechismo, i fatti principali della storia, le cose più generali o importanti della geografia, e sopra tutto l'aritmetica, nella quale il buon metodo e il lungo uso le può far divenire utili non pure a sè ma anche agli altri. Del leggere ci passiamo ragionevolmente: chè non sarebbe conseguito punto il fine che dall'in-segnemento della lettura si vuol raggiungere, quando questa lettura debba essere ristretta solo a qualche libro impresso o che si dovrebbe fare imprimere con lettere rilevate. Pure esse imparano la forma della lettera e il suono corrispondente per potere scrivere. Questo si, che è ad esse necessario, e possono assai ben fare, aiutate nel primo tempo dar una macchinetta che la beneficen-t ss i ma signora duchessa Ravaschieri ha fatta costruire sopra un modello avuto da Milano. Ma la cura maggiore sta nell'ammaestramento deilavori donneschi e della musica. A che possa giungere la squisitezza del tatto in quelli che non hanno il senso della vista, è cosa a tutti nota. Ora le più provette di queste fanciulle bastano a sè stesse in tutto quello che loro bisogna in lavori di ferri e d'ago, il che è già molto. Fra due o tre anni il lavoro da-
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