Cronica Giornaliera delle Province Napoletane di C. De Sterlich
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cronaca napoletanane elementare dei figliuoli con pene a coloro che noi facessero.
Fin qui il congresso merita lode. Ma ì sapienti signori che lo compongono, hanno poi pensato se que-st'obbligo sarà possibile d'imporlo al popolo napoletano, che dalla più tenera età manda i suoi bambini a lavorare o ad imparare un'arte, la cui tenuissima mercede è attesa al finir della settimana come mezzo forse unico della famiglia per mangiare la domenica un pezzo di manzo? In Francia forse si potrebbe con minore difficoltà, trovandosi ivi un regolamento che stabilisce Fetii nella quale i fanciulli possono darsi all'arte o al lavoro, e le ore in cui debbono attendere all'una o all'altro. Ma qui dove non abbiamo di siffatti regolamenti, non so vedere in quale ora del giorno i padri che in certo modo fanno assegnamento sul guadagno dei figliuoli, potrebbero, rinunziando a questo, mandarveli.E però l'ordine del giorno ha uno scopo umanitario, ma non facile a mandarsi in effetto.
Non cosi per la seconda parte di esso con la quale si è votato d'imporre una tassa ai fanciulli di case non indigenti i quali vanno a studiare nelle scuole del municipio. Col danaio appunto di queste case non indigenti i municipi mettono su le loro scuole. Farle quindi soggiacere a simile tassa a me sembra ingiustizia.
Le scuole dei municipi non credo che sieno per i soli indigenti, ma per tutti.
E poi, quali famiglie saranno tenute non indigenti? Tranne quelle che vivono della pubblica carità, niuna ve ne è che possa dirsi tale, chè ognuna vive o del proprio, o del lavoro, o dell'ufieio. Chi dunque saranno gli esclusi dalla tassa?
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