Cronica Giornaliera delle Province Napoletane di C. De Sterlich
418
cronaca napoletanaquel funesto giorno , egli ed i suoi si posero in salvo partendo da Napoli. La corte speciale in effetti condannò lui all' esilio e i suoi due maggiori figliuoli a morte. Per sette anni visse quindi a Roma e a Firenze: fino a che nel 1855 una grazia di re Ferdinando lì. lo richiamò con i suoi in Napoli rilegando però I figliuoli su di un'isola, dove non ebbero a rimanere che pochi giorni soltanto.
Nel 1860 il duca di Cirella era nominato senatore, il quale uficio accettò. Non così di quelli di sindaco, di colonnello della guardia nazionale e di altri non poclis che gU vennero a quando a quando offerti.
Allorché si recò al senato per dare il suo giuramento, impedita la ferrovia, dovette traversar Roma. Il governo pontificio e lo stesso cardinale Antonelli, memori della condotta da lui tenuta colà durante l'esilio e del gran bene che aveva fatto ai poveri ed ai bisognosi, vollero dargli una scorta di soldati sino ai confini.
Nè solo in Roma egli largheggiò di beneficenza, ma a Napoli, dove, non guardando al colore politico, ma solo all'infortunio, soccorreva con stabile sussidio moltissime famiglie, specialmente quelle che pel fatto del 1860 perdettero gli ufici o il modo da campar la vita. Sì che la sua sala era tutt'i giorni ingombra di bisognosi d' ogni maniera, niuno dei quali si dipartiva senza avere a-vuto pruova del cuore benefico e generoso di lui che in ciò spendeva oltre a mille e 300 lire al mese.
Non è dunque a far le maraviglie se alla nuova della sua morte non erano oggi d'intorno al suo palazzo che voci di dolore e lacrime di poverelli. E certo pochi signori poteano o sapeano fare come il duca di Cirella.
LjOOQle
| |
Napoli Roma Firenze Ferdinando Napoli Cirella Roma Antonelli Roma Napoli Cirella OOQle
|