Cronica Giornaliera delle Province Napoletane di C. De Sterlich
settembre 1869
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testò nei giorni nefasti delle grandi prove. Allorché la irrompente reazione tenne dietro ai luttuosi casi del 15 maggio del 48 e pose in aperto l'universale viltà e le apostasie di parecchi istrioni di libertà, il de Monte fu visto a quei dì rimanere incrollabile nella sua fede politica, ai fianchi dei pochi che si eran tenuti alieni dai saturnali della libertà: ei fu tra i pochi che rifiutò con disdegno l'adesione, che gli si chiedeva ad un codardo indirizzo al Re, perchè revocasse l'infausto dono del giurato statuto.
« Onore a quei magnanimi ed onesti che non parteciparono mal al reo costume di adulare la fortuna ed il potere, bruciando incensi ad ogni causa vincente, e rinnegare poi al primo soffio di nemica fortuna gli ostentati principi e la mentita fede politica ! Onore e lode al de Monte che di questa nobil fierezza porse argomenti non dubbi. Bene io so che molti irrideranno al troppo libero sentire e divulgare quel che si sente: molti chiameranno imprudenza,dissennatezza o peggio i liberi sfoghi di animo esacerbato e gemebondo delle pubbliche miserie, propagatio miseriarum temporis, secondo la bella frase dì Cicerone, ma così non sentiranno i pochi a chi 7 ben piace, i quali pur saranno indulgenti all'uomo pubblico, al magistrato, se tal fiata aprendo libero l'animo suo ebbe a dimenticare i consigli della riguardosa prudenza.
« Eccovi, o signori, mestamente raccolti intorno al feretro dell'estinto amico per dargli l'estremo addio : noi non troveremo che parole di lode alla virtù senza macchia.
« Lui felice che salì all'amplesso di Dio, la cui misericordia infinita pur volle risparmiargli gl'ineffabili stra-
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