Cronica Giornaliera delle Province Napoletane di C. De Sterlich
450 cronaca napoletanadocumenti, che, gettando la luce del vero sopra fatti ai quali ebbi parte , dimostrerebbero che nella mia vita ebbi soltanto a guida il bene del mio paese.
« Per quanta stima e rispetto io serbi alla memoria del conte di Cavour, io devo dirlo, non fui guadagnato da-lui alla «causa nazionale, ma, stringendo la mano all'illustre uomo di Stato, fui convěnto ch'era inevitabile la scelta tra la grandezza d'Italia e l'opera rea dei suoi nemici, e che la prima era ormai personificata nel Re Vittorio Emmanuele di Savoia.
« Militare onorato, fui sempre fedele alla dinastia borbonica , e rientrai nella vita privata quando credei impossibile l'adempimento del mio dovere come militare e come cittadino.
« Fui tra i pochissimi che, nel 1848, procurassero di spingere Ferdinando II a mettersi alla testa del movimento italiano,e d'accordo col Re Carlo Alberto liberare l'Italia dallo straniero. Conservo ancora la mia corrispondenza d'allora con insigni patrioti e uomini politici di quei tempi, e basti il nome del celebre professore Leopoldo Villa, che mi fu compagno nelle mie escursioni mineralogiche, del quale un' ultima lettera, scrittami dal campo pochi giorni prima che la palla austriaca lo colpisse a Curtatone , č il piů bel conforto che la mia coscienza di cittadino italiano possa avere.
« Le mie idee non trionfarono, e fin d'allora, sperando sempre che un giorno potessero prevalere, mi trincerai nello stretto adempimento del mio dovere come militare.
« Avvenuta la morte di Ferdinando II, prima che la rivoluzione incalzasse , quando mi venne scomposta la parte dell' esercito da me comandata, vidi impossibileLjOOQle
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