Cronica Giornaliera delle Province Napoletane di C. De Sterlich
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cronaca napoletanaStudiò dapprima nel seminario di Falciano e quindi in quello urbano di Napoli, donde usci per battere l'arringo letterario, a raggiungere il quale si laureò in belle lettere. L'alta condizione e la rinomanza a cui il padre era giunto nel foro non avevano alcuna attrattiva per lui, ma il Parrilli ed il Poerio seppero rimuoverlo dall'avversione che sentiva per le materie legali e ne fecero un avvocato. Il felice esito che ebbe la prima causa, da lui tolta a difendere quasi per obbedienza, decise del suo avvenire. Ed eccolo interamente dedicato alla nobile professione che continuò fino al 1838 in cui venne creato giudice del tribunale civile. Nel 1854, dopo di a-ver percorsi i vari gradi del magistrato, passò dalla gran corte civile alla gran corte dei conti. Nel 1859 fu consultore di stato. Mutata nel 1860 la forma del governo di Napoli e abolita perciò la Consulta, entrò nel Consiglio dì stato dove rimase fino al 1861, nel quale anno fu messo al riposo.
Sostenne in pari tempo altri gravi incarichi fra cui quello di membro della Commissione di esame per la magistratura e dell'altra per gli alunni diplomatici. Ebbe pure grandissima parte ai lavori intorno a vari dubbi di legge, la cui risoluzione, accettata dal ministro Paris io, modificò in qualche punto il nostro codice. E da ultimo fu segretario della Giunta di giustizia istituita dopo il 1848, e componente la Giunta dei gravami per gli affari della Sila nel 1853. Non mai come in questi due ufici si fecero manifesti il suo buon animo e la sua probità.
Tornato a vivere privatamente, tornò a far l'avvocato ma dando solo consigli e scrivendo memorie negli affari più gravi e più difficili per i quali veniva consultatoLjOOQle
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