Cronica Giornaliera delle Province Napoletane di C. De Sterlich
22 ottobre 1869 . 463
fino dai più sapienti del nostro foro, che spesso però ricontano alia dottrina che profonda si avea, specialmente nel dritto romano e nell'antico e feudale del nostro paese. Di queste memorie, che egli chiamò Consultazioni, molte ne mise a stampa: le quali, in alta stima presso i dotti, avidamente vengon richieste come speciali trattati delle più astruse quistioni di dritto. Nè queste sono le sole opere che gli sopravvìvono: sì bene molte di giurisprudenza, che rimaste manoscritte, vedranno forse la luce per l'amore grandissimo e la venerazione che di sè lasciava nei figliuoli.
Nel 1853 re Ferdinando, non conoscendolo che di solo nome, lo scelse ad istruire il duca di Calabria, poi Francesco II, in tutte le branche legislative: e compito questo corso, volle che lo seguitasse a prò dei minori principi.
Apertegli per tal fatto le porte della reggia, egli non ne trasse profitto che per fare il bene e non è a dire quanto ne fece: chè molte furon le grazie e i favori ottenuti per quelli, che travagliati dalla sorte o dalla ingiustizia degli uomini, avean ricorso all'opera sua benefica e pietosa. Eppure queste grazie e questi favori, che ad altri più benemeriti in corte, perchè adulatori, si sarebbero negati, venivano conceduti a lui che avrebbe dovuto esser inviso e tenuto in colpa di soverchia virtù, u-sando egli dir sempre il vero al re, ai ministri, ai cortigiani, non curante com'era di spiacere a chicchessìa purché non spiacesse alla sua coscienza di onest'uomo.
Le sue beneficenze però non si limitarono a quelle che procurò per altri dal sovrano, chè moltissime ne fece egli stesso con le proprie sostanze a tutti e in tutto il tempo della sua vita: non mai tanto felice reputando-
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