Cronica Giornaliera delle Province Napoletane di C. De Sterlich
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cronaca napoletanaun mare di luce che veniva da mille e mille lumi dì o-gni colore. Ma non è l'infinito numero delle fiammelle o la svariatezza loro che incantava, sì bene il modo come tutto era composto ed ordinato. Bellissime a vedere le tre grandi ceste messe nel mezzo della via, e sopra tutte quella destinata alle sei bande musicali della guardia cittadina,interamente circondata da lampade azzurre: di stupendo effetto la cifra della real principessa: ma-ravigliosa la ghirlanda di rose sovrapposta al tempio di s. Francesco di Paola, fatta con tanta arte da sembrare, più che opera di lumi, un tappeto splendidamente ricamato.
Accesa tutta la luminaria, si è mostrato al grande balcone della reggia il principe Umberto con S. A. R. la duchessa di Genova. La gente che colmava la piazza lo ha riverito con i suoi applausi, Le musiche della guardia nazionale hanno allora sonato l'inno al re, quindi altri sette pezzi fra cui una sinfonia scritta a bella posta dall'illustre Mercadante, e da ultimo si è ripetuto l'inno medesimo.
Quello fra i sette pezzi che ha fatto veramente l'onore della serata, benché sta uno fra i più antichi della musica moderna, è stata la sinfonia della Gazza ladra che si è eseguita la prima. Eccettuato Rossini, la cui patria non è Bologna ma il mondo, parea che non doveano ammettersi stasera che musiche napoletane essendo la festa esclusivamente napoletana. Se chi ha diretta questa parte musicale non ha pensato allo stesso modo, sia: se quindi ha voluto porre innanzi anche Verdi, sia.Ma nessuno disconverrà che bizzarrissimo è stato il pensiere di mischiarvi due tedeschi, rispettabili entrambi nel-
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