Cronica Giornaliera delle Province Napoletane di C. De Sterlich
562 cronaca napoletanaleggiadro e castigato. Si deve al pittore cav. Domenico Morelli, al professore d'ornato Penicela e agli architetti Alessandro Bobbio, Antonio Francesconi e cav. Errico Alvino.
Venendo poscia alle singole parti della culla, si presenta l'angelo modellato dallo scultore Tommaso Solaro e intagliato dà Giovanni de Bernardi, Ernesto Solitario ed Emilio Franceschi.
Lo stesso Franceschi intagliava le frutta del mare e Luigi Ottaiano quelle della terra: l'uno e l'altro con l'aiuto dei propri discepoli, tutti valenti giovani che sotto la guida di questi eccellenti maestri daranno in breve un nuovo lustro all'arte d'intagliare.
Attendevano al lavoro dei cammei il cav. Laudicino, e i signori Giansante, Stella e Fenizio: all'altro delle madreperle i signori Scarfò e Bossi.
Il signor Boschetto eseguiva i ricami in oro, e il signor Salvatore Negri gli stemmi.
Questi sono in breve i nomi di coloro che lavorarono ciò che sì vede al dì sopra, d'intorno e al basso della culla, ma ve ne è un altro di cui'non posso tacere, il giovinetto Stanislao Lista, autore del putto che sostiene tutto sul capo.
Da soli artefici napoletani è dunque venuta fuori que-st' opera che non credo potesse farsi altrove così bella e compiuta in tutte le sue parti. Essa in effetto onora Napoli e l'Italia e rimarrà come monumento artistico di prim'ordine, cui nulla manca: non la poesia che piena di tenerezza e di religione .lo ispirava : non l'arte che più della mano, poneva il cuore ad eseguirlo.
--R. teatro Sancarlo. Si è rappresentata per laprima volta la Gabriella, musica che si dice rimasta
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