Cronica Giornaliera delle Province Napoletane di C. De Sterlich
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cronaca napoletanasolo i due feriti e l'uccisore del vecchio, chè dell'altro nè allora nè poi sì ebbero più novelle.
La corte di Ariano li condannava tutti tre a morte. Quella di Avellino rifermava la sentenza. E oggi la nostra di Napoli dava loro la stessa condanna, ma per le inevitabili circostanze attenuanti,salvava l'uccisore del vecchio condannandolo invece ai lavori forzati in vita.
--Teatro del Fondo. Il nuovo dramma intitolatoCroma o gl'italiani a Montevideo, che si rappresentava questa sera non ha potuto giungere alla fine, che probabilmente sarebbe stata burrascosa, non ostante da vari giorni si fosse fatta pubblicare una lettera di Garibaldi all'autore. Però la lettera non è l'approvazione del dramma. Dice soltanto che il grande uomo lo avea ricevuto e promettea di leggerlo.
L'hanno però salvato le grida del pubblico chiedenti l'inno, l'orchestra che si è negata di sonarlo e i comici che a quel baccano quasi tutti sono andati via dal teatro.
— CALABRIA. Tremuoto. Le scosse di tremuoto seguitano sempre. Questa notte a Monteleone e al Pizzo ve ne è stata una alquanto gagliarda, si che molte case ne hanno avuto danno.
— NICASTRO. Brigantaggio. Alcuni briganti della comitiva condotta da Donato Gesualdo, la quale da un pezzo infesta il circondario di Nicastro, sono caduti stanotte in un agguato ad essi teso dai carabinieri. Nel conflitto il brigante chiamato Alfonso Perri da Sanpietro a-postolo è rimasto ucciso, gli altri fuggiti. Il Perri però prima di morire ha fatto alcune importanti rivelazioni. Fra queste vi è il nome del manutengolo il quale, per giunta, forniva loro il bisognevole alla vita.'
Pare, a quanto mi viene scritto, che questo onestoLjOOQle
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