Cronica Giornaliera delle Province Napoletane di C. De Sterlich
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cronaca napoletanaProvana con tutto lo stato maggiore del dipartimento marittimo che risiede in Napoli.
--Teatro dei fiorentini. Questa sera si è moltoapplaudito un nuovo dramma del cav. Domenico Bolognese, intitolato Costanza di Chiaromonte, una delle figure, come si dice oggi,più nobili e più spiccate della reggia napoletana nel XV secolo.
Insieme ai personaggi che ci ha conservati la storia, altri ne poneva di sua mente l'autore: il che d'ordinario sta ed è per lo più inevitabile in quasi tutti drammi storici. Le passioni sono benissimo condotte: così il dialogo, così le scene.
A taluno è paruto che qualche punto della Costanza ricordi drammi stranieri. A me sembra una critica fuori luogo, potendo gli scrittori incontrarsi in un medesimo concetto senza che l'uno si sìa fatto a copiare dall'altro.
Ma non è questo il peccato del Bolognese. Uno ne veggo che né io nè altri il quale ami l'incremento dei buoni studi in Italia, può perdonargli: il peccato d'aver preferito il verso alla prosa.
Ma Dio, tutti sappiamo , signor Bolognese, che fate buoni versi, nè v'era bisogno di scrivere Costanza di Chiaromonte per dimostrarcelo. Però questi versi era forse meglio serbarli nei drammi in musica in cui pur tanto siete bravo, e per i quali sono indispensabili.
L'Italia è stufa del verseggiare nè vuol più saperne. Essa ha bisogno di veder coltivata la prosa nella quale, specialmente in questi giorni, non vanta al certo gran numero di valorosi scrittori come già ne ebbe.
Del resto s'inganna chi crede, scrivendo pel teatro, di riuscir grato al pubblico più col verso che con la prosa.
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