Cronica Giornaliera delle Province Napoletane di C. De Sterlich
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cronaca napoletanaADDI' 13, lunedì.
— NAPOLT. Banco Ruffo Scilla. Seguiterò, benché impropriamente, a chiamare in tal modo la casa nella quale il cav. Guglielmo Ruffo, uomo privato, prende a prestito i danari di altri privati e paga gli stabiliti interessi: della quale, così nominandola, ho parlato nel giorno 14 del passato novembre. E torno su tale argomento, perchè da allora ad oggi è discorso appunto un mese e le mutazioni avvenute mi obbligano a tornarvi di sopra.
Fino a quel tempo era solo il cav. Ruffo che dava ai capitalisti quei grossi guadagni che tutti sanno. Un'altro, è vero, cominciava pure a far lo stesso, ma quasi non se ne parlava. Quindi altri due. E tutti pagando il 12 e il 15 al mese. Per modo che il cavaliere è stato costretto porsi alla pari con essi, e passare dal 4 in ogni 40 giorni, al 12 per cento al mese cominciando da oggi»
Così proseguendo, i soli interessi di otto mesi e mezzo basteranno quindi a raddoppiare il capitale e queUi di due anni a quatrupliearlo.
Questo ricco e nuovo modo d'impiegare il danaio ha fatta nascere una viva polemica fra vari giornali napoletani: alcuni incitando, e forse con soverchia vivacità, il governo a porvi dentro le mani per tutelare la fede pubblica, e invocando con la maggiore serietà del mondo ogni maniera di codici ordinari ed eccezionali e fin di regolamenti dì sicurezza pubblica: altri, e sono i più, senza nessuna invocazione, oltre quella della libertà privata e dei princìpi della scienza economica, sostenendo ed a ragione la impotenza del governo in questa faccenda , come pure io sostenni nel citato giorno della Cronaca.
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