Storia di Roma di Ettore Pais
PREFAZIONE. XIIIpubblica gli scrilli di un Cassiodoro o di un papa Gregorio Magno. Ricomposta ad unità di nazione, la nuova Italia, i ricordi di Roma, che pur volle capitale della patria, ha invece posti fuori dei confini della storia nazionale; e, sebbene attenda a pubblicare le opere dei suoi grandi di età meno vetuste, dimentica Cesare e Livio. Auguriamoci tempi migliori! In attesa che la solerzia e la dottrina germanica non sieno le sole a metterci in grado di comprendere le opere di Virgilio e di Tacito, nella modesta misura delle mie forze, cerco intanto di contribuire all'educazione morale e scientifica della nuova generazione, ed a tramandare e ad infondere fra noi l'amore al periodo politicamente più grande della patria.
La narrazione storica è specchio sincero della verità e non va offuscata da preoccupazioni patriotiche; ma il sentimento che dà vita ed anima tale ricerca è l'amor patrio. In tanti anni che per ragioni di studi e di ricerche vado peregrinando per le varie plaghe della Penisola, interrogo e domando a tutto ciò che vedo quali furono le cause della passata grandezza, quali della presente miseria, e cerco indagare perchè un paese già celebralo per la sua salubrità, per le ricche foreste, gli abbondanti corsi d'acqua, e la superiorità morale dei suoi abitatori, sia diventato squallido appunto in quelle parti che la natura aveva rese più ridenti; perchè dove già fiorirono ricche e colte città, domini oggi sovrana la malaria, e non sia del lutto scomparsa la mala pianta del malandrinaggio. Chè se mi volgo a considerare (piali norme e criteri abbiano governato nella loro giovinezza Roma e l'Italia, e quali siano state d'allora in poi le sorti nostre, un senso di ammirazione e allo stesso tempo di malinconia si impadronisce del mio animo. Livio, che viveva in
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898
pagine 629 |
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Pagina (13/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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