Storia di Roma di Ettore Pais

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      PREFAZIONE.
      XVIIdice, che solo nell'età nostra comincia ad essere in parte d'imbarazzo, davanti un'ideale più elevato di legislazione, il Rinascimento italiano si chiude con (pici capolavori immortali, che rivendicano la piena libertà del pensiero umano, e danno origine alla civiltà dell'Europa moderna.
      Ma dal lato politico e morale l'importanza dell'antica Roma dobbiamo giudicare assai diversamente. Il pieno sentimento della nobiltà e della grandezza romana, anche nei tempi non belli della tirannia imperiale, non solo traspare ancora dalla morte di un Trasea, o dalle gesta di un Traiano. Essa dà vita alla fiera protesta di Tacito, a quel capolavoro a cui nessuna letteratura antica o moderna può contrapporre nulla di simile, e che sarà sempre studiato con amore dalle generazioni gelose custoditrici della libertà. Mentre in età meno vetuste vediamo i vari stati italiani ondeggianti fra gli imperatori tedeschi ed i re di Francia, e perpetuamente animati dalla vana speranza di liberarsi dagli oppressori per mezzo degli aiuti stranieri, constatiamo che Roma non fece appello che al braccio dei suoi cittadini. Roma si reputò sicura solo quando, domate le barbare stirpi celtiche distendentesi all'interno ed all'esterno per l'ampio cerchio delle Alpi, di queste mura fece quel naturale confine che la Nazione, dopo tanta ala di tempo, non è in grado di riconquistarsi del tutto. (') Poche società al pari di Roma offrono ricordi così costanti e numerosi di vera grandezza morale e politica; nò certo dalla nostra
      (') Le parole di Cicerone, de prov. coita. 14, 34: * Alpibus Italiani mu-nierat antea natura non siiie aliquo divino mimine; nani si il le aditus Gallorum ini mani tati multidinique patuisset, nunquiim haec Urbs summo imperio domicilimi! ac sedem praebuisset, „ contengono qualche cosa di più di una semplice figura retorica. Delle Alpi, come delle naturali mura di Italia, parlava già il vecchio Catone apd Sekv. ad Aen. X, 13.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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