Storia di Roma di Ettore Pais
1 PIÙ ANTICHI MONUMENTI DELLA STORIA ROMANA.
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conio determinata attività dello spirito, la ricerca antiquaria. Certo uno scrittore come Timeo, il quale non si sottraeva alla fatica di visitar© i luoghi, di esaminare le inscrizioni ed i monumenti, non omise di fare rispetto al Lazio ciò che aveva ad esempio compiuto riguardo ai Locresi. Difatti sappiamo che essendosi recato a Lavinio ebbe cognizione dei caducei di ferro e del vaso che gli indigeni dicevano importato da Troia. (') Ma a parto l'interpretazione del monumento, che rivela al solito l'efficacia della cultura ellenica sugli indigeni e non un reale elemento di fatto fornito da costoro allo scrittore greco, va notato come dati di questo genere nell'opera di Timeo non dovessero essere troppo abbondanti, se a Dionisio parve opportuno dichiarare che le storie romane di Jeronimo, di Timeo e degli altri greci erano state compiuto in base a voci riferite, e l'opera di costoro volle accuratamente distinguere dalla sua, ove per la prima volta fra i Greci, togliendoli da posteriori scritti romani, intendeva dare notizia di tanti fatti rivelati anche da monumenti che a quelli non erano stati noti. (?) E che Timoo, pur inspirandosi ai costumi romani, non avesse agio di esaminare molti e cospicui monumenti sincroni, appare anche dalla stessa dichiarazione degli scrittori nazionali, i quali, più tardi, affermavano che i monumenti più vetusti della Città erano periti durante l'incendio gallico. Xon vi è nessuna ragione di dubitare di questa dichiarazione, anche se essa venne qualche volta ripetuta con il fine di meglio tutelare le falsificazioni posteriori, che si volevano sottrarre alla possibilità di un controllo. (s) Che se i tardi annalisti romani od i Greci, che dipendono ormai da costoro, parlano di statue, di inscrizioni, di leggi scritte al tempo dei primi re, non solo sono in contradizione con la dichiarazione sopra enunciata, ma affermano un complesso di assurdità che stanno in opposizione con quanto c'insegna con tutta certezza la
(') Tim. apd Dionys. Hal. I, 67. è appena necessario osservare clie la determinazione di y.ipajiov TpwYy.ov non implica un esame archeologico di tale oggetto, ma ripete solo una designazione arbitraria fornita dalla leggenda.
(2) Dton. Hal. i, 6 d>v i/.scszog òXiya -/.ai oò5s àv.p'.jtòg aùxtp 5:s3:to'j5a-ojiiva, à/.x' iv. tùjv s-'.xu^óvxwv àvcooojixTtov o'jv&sìj àvsypa'^sv.
(') V. oltre al cap. VI.
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (30/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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