Storia di Roma di Ettore Pais

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      LA TRADIZIONE ORALE, I CANTI CONVIVALI.
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      vicenda ricordando con canzoni militari le loro gesta, a quella di Hastings un cantore normanno avrebbe celebrata l'età carolingia. Le donne a Sparta avevano per costume di cantare le gesta dei loro guerrieri, e i canti convivali del genere di quelli rammentati da Catone si recitavano anche nelle mense dei re macedoni. (') Non solo codesti canti, ma anche i motti che il soldato romano pronunciava il giorno del trionfo del suo generale, non meno della lode che questi faceva ai valorosi nella concione da lui recitata davanti a tutto l'esercito, fornivano occasione di ricordare fatti storici, ed è appena necessario notare come fra i Romani si serbasse lungamente il costume delle nenie, pur recitate dalle prefiche, con il quale è affine quello delle landazioni funebri delle genti patricie, destinate a 'diventare piìi tardi fonte di storia e di falsificazione storica. Ma se non deve negarsi fede all'esistenza dei canti ricordati da Catone, da ciò non deriva che essi fossero di età addirittura molto vetusta,
      (l) Ben lungi dal mirare a porgere un elenco compiuto riferisco qui uua breve serie di esempi. Dei Celti, che cantavano tanto i vincitori quanto le azioni dei caduti in guerra parlava già Posidonio, fr. 23, 25 in M. 7-7/0'. Ili, p. 259 sq. e dopo lui altri ad es. Diod. V, 29. Akl. 17/. XII, 23; Amm. Marc. XV. 9. Rispetto ai Lusitani al tempo di Vinato v. App. lb. 75. Sil. Ital. X, 230 cfr. Diod. V, 34. Anclie Sertorio fece cantare da cori di giovani e di donne le sue vittorie Plut. Sert. 22, 2. Sui Germani v. i ben noti passi di Tacito, unti. II. SS. Gcnn. 2; 3, sugli Indi Mbgastii. fr, 2G iu M. FHG. Il, p. 421. Circa i canti degli Spartani a Mautinea, contrapposti alle concioni degli altri Greci Tnuc. V, G9; rispetto ad Hastings v. Raina, le origini dell'epopea francese. (Firenze, 1884), p. 365, uno dei pochi libri che facciano veramente onore alla scienza italiana, dove sono raccolti altri esempi rispetto ai Goti, agli Unni etc. Delle gesta degli Spartani cantate dalle donne parla Plut. Cleoni. 26, 3. Rispetto agli Arcadi v. Polyb. IV, 20, che parla anche in generale dei canti convivali dei Greci XXIV, 5. Sui Cretesi v. Dosi ad. apd Atiikx. IV, p. 143 A. I canti dei Romani ricordati da Catone vanno confrontati ancora con quelli dei Macedoni (v. anche Plut. Alex. 50) canti che costarono la vita a Clito. U bisogno di udire celebrare le antiche gesta come dette origine nell'età medioevale (ciò che dura qua e là tuttora in Sicilia, nelle montagne dell'Apennino etc.) ai cantori di vecchi poemi, dette pure vita nell'età classica alle recitazioni dei poeti. Da Gkllio, NA. XVI, 6, 1 ; XVIII, 5, apprendiamo che ancora al tempo suo durava l'uso di recitare pubblicamente in città di provincia i poemi storici di Ennio e di Virgilio. Che ciò si facesse a Roma rispetto a Nevio e ad Ennio già dal secolo II a. C. è detto chiaramente da Suetonio, de (/ramni. 2.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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