Storia di Roma di Ettore Pais

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      GLI SCRITTORI GRECI. ESIODO, ECATEO. 13
      si interessava di esaminare e di interpretare, sia pure erroneamente, le usanze di Roma, dove si era recato, poteva anche tener conto dei miti locali e delle tradizioni che a lui venivano riferite. Ma, già lo dicemmo, era fuori dall'orizzonte della poesia genealogica e dei piìi antichi logografi ellenici pensare a narrare una vera storia delle popolazioni indigene. Tutto al più le relazioni amichevoli od ostili, essi esponevano con il contenuto mitico nazionale e, fatta astrazione dalla localizzazione di tali miti, si limitavano a notare qualche tratto caratteristico rispetto ai costumi. Quale fosse il modo di procedere della poesia genealogica, apprendiamo in modo cospicuo dalla teogonia esiodea, dacché, anche ammesso che non siano tarda interpolazione i versi in cui si parla di Agrio e Latino duci dei Tirreni, una tale menzione venne fatta nel senso stesso che ritroviamo in tutte le antiche leggende greche, nelle quali i popoli d'Italia sono immedesimati con quelli visitati da Ulisse e dai suoi compagni, le varie popolazioni d'Italia identificate con i Troiani. 11 fatto pur troppo certo che la più antica letteratura poetica e prosastica dei Greci sino dai primi tempi dell'età alessandrina, vale a dire dal IV secolo, fu oggetto di interessata falsificazione ci trattiene dal dare peso eccessivo ai versi in cui si accenna evidentemente alle origini dei Latini e di Tusculo, (') come ai frammenti di Ecateo nei quali si fa ricordo di varie località della Campania. (•') li pro-
      (') Il passo di Esiodo in cui, stando a Lido de mcns. I, 13 = fr. 22 Kinkel, si parlava di Latino fratello di Graico a ine sembra una tarda falsificazione come è già parso al Niksk ne\V Hermes, XII (1877), p. 409 sgg. o dopo di lui anche al Busolt, Gricch. Gescliiclite, 1*. p. 19S. Anche i versi 1011-1016 della Teogonia, in cui si dice che da Circe e da Ulisse nacquero Agrio e Latino e si fa menzione di Telegono (il fondatore di Tusculo) non sono esenti dal sospetto di tarda interpolazione. Ma nel caso di autenticità, non potrebbero appartenere come ormai tutti sanno, che al secolo VI. Su interpolazioni di questo genere v. al cap. sg.
      (') Che i dubbi di Callimaco, rispetto all'autenticità dell'opera che andava sotto il nome di Ecateo (v. Attien. ep. II, p. 70), fossero giustificati, dimostrano rispetto all'Italia, oltre ai frammenti relativi a Capila e a Capriene, anche quelli in cui si accenna alle città dell'Enotria. Il Nisskn, ital. Landeskunde, (Berlin, 18S3), I, p. 7, n. 1, rileva giustamente come tali notizie stiano in opposizione all'ignoranza di Erodoto rispetto alle stesse regioni. Ma va aggiunto che


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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