Storia di Roma di Ettore Pais
ERODOTO, GLI SCRITTORI SICELIOTI.
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flotta viene disfatta. 1 Siracusani colgono allora occasione di insignorirsi dell'isola di Ischia, ed una generazione dopo, ossia verso il 453, le navi da guerra della potente repubblica disertano le coste della Tirrenia, si impadroniscono dell'Elba e fanno una spedizione sin verso la Corsica. Questa politica di espansione marittima è seguita con tanto successo, che le città etnische nemiche di Siracusa ed alleate di Atene, durante il celebre assedio della città siceliota, non riescono ad inviare che sole tre navi. E tostochè il nembo ateniese e la susseguente procella cartaginese sono passate, sotto l'ardita guida di Dionisio 1, Siracusa rialza il capo e mira a nuove e più ampie conquiste, sicché l'Adriatico diventa un lago suo. Adria ed Ancona non meno di Faro ed Issa e le coste dell'Epiro accolgono i suoi coloni. Nò diversamente si svolgono le vicende sulle coste del Mediterraneo. Dionisio non cerca soltanto di conseguire la supremazia sulle città greche dell' Italia meridionale, ma contrae alleanze con i Lucani ed i Galli invasori, e le navi guidate da lui si spingono daccapo sulle coste dell'Etruria. Pirgi, il porto di Cere, una fra le città più potenti dell'Etruria, cade in suo potere, ed egli fa una spedizione contro la Corsica. In breve i Sicelioti, i Siracusani prima di ogni altro, divengono i veri dominatori dei mari che bagnano tutta la Penisola. Questa politica, questa espansione commerciale e marittima viene troncata improvvisamente per la cacciata di Dionisio II e turbata dallo sviluppo sempre più minaccioso della potenza di Cartagine, dalla insurrezione dei Bruzi e dalla invasione dei Mamertini nella Sicilia; ma è ripresa ancora per qualche anno, non senza qualche felice successo, da Agatocle, che tenta di render di nuovo soggette a Siracusa le Puglie non meno del Bruzio e mantiene relazioni con i vari popoli indigeni d'Italia. Quali fossero i frutti politici e commerciali di così lunghe ed intense relazioni ora amichevoli ora ostili vedremo a suo luogo. Qui dobbiamo limitarci a far notare che essi ebbero effetti assai importanti anche dal lato delle conoscenze storiche e geografiche, e si comprende agevolmente come Aristotele, dove aveva occasione di discorrere delle usanze degli indigeni di stirpe enotrica, facesse uso degli storici locali e le precipue fra le sue fonti fossero scrittori siracusani.
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (38/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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