Storia di Roma di Ettore Pais

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      LE RELAZIONI FRA ROMA ED IL REGNO DI PERGAMO.
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      con Attalo si erano pacificati con Filippo, facevano pure valere ufficialmente la loro parentela con gli Iliesi, che da Attalo erano protetti, e chiedevano ed ottenevano da costui la sacra pietra di Pessinunte (205 a. C.). A Zama (202) teneva dietro nuova guerra contro Filippo di Macedonia, ed Attalo costante alleato dei Romani e partecipe alle loro spedizioni chiuse gli occhi dopo che la battaglia di Cinocefale (197 a. C.) aveva ormai assicurata ai Romani quella supremazia su tutto l'orbe civile, che sette anni dopo doveva esser confermata dalla vittoria di Magnesia su Antioco (190).
      Delle opere storiche greche di questo periodo, neppure una si è salvata; ma le frammentarie indicazioni che ci sono arrivate, per quanto monche e scarse, bastano a dimostrare che questo ò il periodo più fecondo per la formazione di buona parte della storia tradizionale romana. Non sono più i soli scrittori sicelioti, come Filino di Agrigento o Sileno, lo storiografo di Annibale, (l) quelli che hanno interesse a narrare le più antiche vicende del mondo romano. Tutti i dotti dell'Eliade intera, della scuola Alessandrina, non meno che della Pergamena, rivolgono i loro sguardi al nuovo astro, allo stato che ò ormai diventato padrone del mondo. Si procede anzi con una attività straordinaria da ogni parte, da storici e poeti di paesi diversi. Euforione di Calcide, più tardi bibliotecario di Antioco, gareggia con Egesianatte amico di costui e con gli storici di Rodi. Dei loro pretesi fratelli discendenti dai Troiani, si occupano con predilezione gli eruditi della scuola di Pergamo, e cosi sino alla fine del secolo II, si studiano con amore le antichità romane, per opera di Agatone di Cizico o di Polemone di Ilio. (¦)
      (') Sileno è ricordato da Dionisio di Alicaknasso, I, 6, fra coloro che avrebbero scritta una storia di Roma a partire dalle origini; difatti un frammento a noi pervenuto, apd Sol. I, 15 M, mostra che ciò è vero.
      (*) Su Euforioue di Calcido, che parlava dei costumi dei Romani, v. fr. 4 in M. Flltì. Ili, p. 71, che aveva ammiratori fra costoro ricordati da Cicerone e che fu poi uno degli autori diletti dell'imperatore Tiberio v. Susemiiil, op. cit. I, p. 395; sui versi di Licofrone di Calcide relativi a Roma v. Geffckkn, op. cit. p. 39 sgg. Agatocle di Cizico è citato da Festo s. v. Romani, p. 266 j\I. insieme con Apollo-doro ed altri fra i quali Antigono, ricordato anche da Dionys. Hal. I, 6; Plut. Rom. 17, 7. Su costui come su altri scrittori della scuola pergamena e sul loro interesse


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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