Storia di Roma di Ettore Pais
GLI ANNALI GRICCI E GLI ANNALI ROMANI.
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dal quale per giunta sappiamo che costituivano ottanta libri e che vi si narravano le gesta del popolo romano dall'origini della Città sino al pontificato di P. Mucio Scevola (il console del 133 a. C.). (l) Cicerone ci informa inoltre intorno alla secchezza ed aridità di una tale compilazione. Ma questa seconda dichiarazione non ha maggior valore di quella che lo stesso Cicerone, nello stesso luogo, fa a proposito degli annali di Fabio, di Catone e di Calpurnio Pisone. (*) 11 facondo e fecondo oratore romano, che con prosa bella e ridondante sapeva esplicare e ripetere in pi il giri di parole lo stesso pensiero e che la storia considerava come un genere sopratutto oratorio, doveva naturalmente trovare magro e sterile il racconto di codesti annalisti, i quali non sapevano maneggiare con tanta disinvoltura la penna. Chi legga però le larghe considerazioni di Catone a proposito del tribuno Cedicio (3) ed in fine l'aneddoto di Pisone circa il parco uso che Romolo faceva del vino, (4) troverà che tanto rispetto alla veridicità storica quanto al modo di presentare i fatti codesti annalisti, erano molto meno aridi di quanto-Cicerone afferma. Il che vale naturalmente anche rispetto all'osservazione che Dionisio di Alicarnasso, prolisso sino alla nausea, faceva intorno alla brevità degli storici greci, i quali come Timeo ed Antigono avevano narrate le origini romane. (') Gli annali dei pontefici e gli annalisti romani dovevano del resto essere ora diffusi ora brevi a seconda del soggetto, e questo passaggio dall'arida enunciazione di un fatto all'ampio racconto di un particolare è una delle caratteristiche di tutte le cronache medioevali di Europa. La miglior dimostrazione che il rimprovero ciceroniano sull'esiguità degli annali massimi è ingiustificato, è data dai due o tre frammenti di codesti annali massimi che noi possediamo, i quali ricordano fatti, che sarebbero av-
(') Cic. de orat. II, 52. O Cic. de ley. I, 2, 6. (3) Cat. apd Gell. NA. Ili, 7. O Gell. AA. XI, 14.
(5) Dionys. Hal. I, 6. Così va inteso con discrezione quanto a proposito degli scrittori del suo tempo, che èv iptciv ^ téxxxpoiv osXioiv avevano narrata le guerre puniche, dice Polibio, V, 33, 3.
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (52/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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