Storia di Roma di Ettore Pais

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      CAPITOLO I. - PROLEGOMENI, FONTI ETC.
      venuti ai primi tempi della repubblica romana. Da uno di essi ricaviamo che si riferivano le parole di una pseudo legge che si diceva approvata nel primo anno della repubblica. (') Nell'altro si discorre con una grande loquacità di un prodigio, vi si riferiscono i pettegolezzi cittadini avvenuti al tempo del preteso Orazio Coclite e si conclude con il riferire un verso che di già gli antichi riconoscevano essere la traduzione di un altro di Esiodo. (*) Nel terzo infine si racconta con molta ampiezza la storia di un miracolo del tempo di Coriolano. (3) In breve quel poco degli annali massimi che
      (') Io non dubito che derivi dagli annali massimi la storia di Gaia Taracia o Fufezia, che sulla fede degli annali, è citata da Plinio, XII. XXXIV, 25, e da ' antiqui annales „ è riferita pure da Gellio, XA. VII, 7. A torto pertanto, secondo che a me sembra, H. Peter non ha tenuto conto di questa e di tante altre indicazioni relative agli annali massimi. Ma su ciò avrò agio di discorrere in luogo più opportuno.
      (*) Gellio, X A. IV, 5, dopo aver riferito questa storiella di sacrestia e di aver datto che l'inganno degli aruspici etruschi dette origine ai motteggi dei fanciulli romani che per la città cantavano: " mainiti consiliuui consultori pessi-nium est „ aggiunge: * videtur autem versus hic de Graeco ilio Hesiodi versu espressila r, 3s y.axvj jìvjàyj ~w (tooXeùoavv. xa/.iox^ „. La semplice osservazione di Gellio avrebbe dovuto aprire gli occhi ai meno avveduti. Invece si è più volte pensato che il verso senario sopra riferito sia stato più tardi sostituito ad un antico verso saturnio e che ci sia stata una tarda redazione del racconto. Ma tutto il contenuto del racconto stesso, non meno della menzione del canto dei monelli, rivela all'evidenza una tarda e puerile falsificazione storica e non un serio ed autentico documento di stato. L'opinione di coloro i quali pensano (v. Ci-chorius nell'articolo * annales „ nella Enciclopedia del Pauly-Wissowa, p. 2253) che Gellio sebbene citi gli " annales massimi n abbia tolto tale storiella soltanto da Verrio Fiacco non prova che non esistesse il racconto stesso con tali particolari ancho negli annali predetti. Il racconto della statua di Orazio c in tutto e per tutto degno di stare a fronte a quello di Taracia e del miracolo della statua della Fortuna Muliebre, che in quella raccolta erano registrati. V. la nota sg.
      (3) Io accetto l'opinione del Ciciiorius, /. c. che gli ottanta libri di cui discorre Cicerone non contenessero soltanto le notizie di indole storica, e non esito quindi a giudicare tratto dagli annali massimi il racconto del miracolo del tempio della Fortuna Muliebre elio Dionisio, Vili, 50 dice ricavare dalle ìepoyivxcuv Ypa'-psci. Confesso di non comprendere la grande e costante differenza di carattere e valore che anche autorevoli critici pongono fra i commentari dei pontefici, ai quali, come ancho il Teuffel Sciiwabk, l\ § 73, 2 assegnano questo frammento, e gli * annales maxiuii „ che a noi sono pervenuti. Rispetto al contenuto, io non riesco a trovare diversità tra In storiella della statua di Orazio Coclite e dei canti


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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