Storia di Roma di Ettore Pais
GENESI DELLE TRADIZIONI OFFICIALI.
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coroso e pudico. (') E così, conio avremo agio di constatare, le non caste storielle delle amanti di Pane o di Silvano o della vergine romana od albana, che nel focolare domestico vedeva sorgere l'iti-fallo, con cui si congiungeva, dando alla luce Romolo ovvero Servio, si trasformava nelle leggende della vergine Ilia o della fiamma che aveva circondato il capo di Servio figlio di Ocrisia, non piìi umile ancella, ma vedova di un principe. Così il romantico racconto di Tarpeia, che per amore di Tazio avrebbe tradita la patria, veniva sostituito da altre versioni più austere e più consone all'indole del popolo romano. Per un analogo processo si modificarono moltissime altre narrazioni, ed in seguito a tali selezioni, che acquistarono valore ufficiale, cadde nell'oblio, e venne relegato nel regno delle curiosità una lunga serie di tradizioni, talvolta assai più antiche, delle quali qualcuna riuscì a salvarsi grazie alla erudizione di un Vai rone o di un Juba, e che noi non mancheremo a suo luogo di rintracciare e contrapporre a quella storia che lini per diventare ufficiale. (-') A nobilitare codesta materia mitica contribuì non meno il sacerdozio che la più antica annalistica, la quale era trattata talora da quelle stesse persone che coprivano le più alte cariche sacerdotali o che al pari dei sacerdoti facevano parte del Senato romano e che, salvo particolari divergenze politiche e di interessi familiari, avevano gli stessi ideali di fronte agli stranieri. Ma per quanto i più antichi annalisti ed i pontefici del secolo III cercassero di dare un aspetto nobile e maestoso alla storia nazionale più vetusta non riuscirono a mascherare interamente il
(') Pausania, V, 3 ad es. racconta la leggenda delle donne dell'Elide che, pur di diventare incinte, fecero voto di un tempio ad Atena Madre. Un contenuto identico si trova nei riti dei Lupercali ed in quelli di Giunone Lucina uel-l'Esquilino. Ma la storiografia romana collega i primi in modo decente con la pretesa storia di Romolo, v. ad es. Acil. apd Plut. Rodi. 21, i secondi con la casta figura di Ersilia, v. Ovn>. fast. Ili, 206 sqq. (cfr. invece II, 429 sqq.), ovvero con le vicende della invasione gallica, v. Fast. Praeu. ad Kal. Mart.
(2) Parte di codeste leggende sono state serbate dall'autore dell'opuscolo detto dei paralleli minori, malamente attribuito a Plutarco, che oggi dai critici più autorevoli, ma a torto, è reputato opera di un impostore. Di ciò mi occuperò in modo speciale in un volume, che del presente sarà come appendice.
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (62/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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