Storia di Roma di Ettore Pais
CATONE E LE SUE " ORIGINI .
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prezzare ciò che doveva alla cultura dei vinti. Ed allo stesso modo che serbava tutti i caratteri della pressoché feroce virtù romana, che non gli vietava per altro di esercitare l'usura, non possedeva quella finezza di educazione che lo inducesse a trattare il mondo ellenico e la gente greca con quella amabilità signorile, che da qualche generazione era ereditaria in qualche famiglia patricia, come ad es. in quella dei Corneli. Questo uomo, nel tempo stesso meraviglioso e così poco amabile, che si atteggiava a disprezza-tore della cultura greca, cercava nondimeno, per quanto le sue attitudini glielo concedevano, di appropriarsela per ogni lato, (l) ed il preteso miselleno trovava modo di trai* guadagno materiale ed insieme profitto morale, facendo educare suo figlio ed altri giovanetti da uno schiavo greco. Le Origini „ di Catone furono scritte in latino; ma tanto il concetto dell'opera quanto il contenuto erano un'imitazione di opere greche. Rispetto alla cronologia romana accettava i risultati della scuola di Eratostene, (") e le origini dei Romani e dei Sabini collegava coi Troiani e con gli Spartani. (3) Il concetto di esporre le origini dei vari popoli italici, che uno dopo l'altro avevano dovuto piegare il capo davanti alle aste dei Quiriti, per prescindere da esempi più antichi, con ordine più o meno diverso era stato messo in pratica da Timeo: e l'esame dei frammenti di codeste " Origini n che a noi sono pervenuti mostra all'evidenza come lo scrittore romano si fosse valso degli scrittori greci, particolarmente dei Sicelioti e dei Massalioti, sia che avesse discorso dell' Italia meridionale, dei Galli della Cisalpina o delle genti dell'Italia
(') Che Catone posasse a nemico della cultura greca nota giustamente Plutarco, l. c. 23. Le note sue parole dirette al figlio " dicam de istis Graecis suo loco, Marce fili, quod Athenis exquisitum liabeam, et quod bonum sit illorum lit-teras inspicere, non perdiscere „ apd Plin. XII. XXVII, 14, spiegano assai bene come egli volesse vanamente tentare di prendere il bello ed il buono della cultura greca e di impedirò la inevitabile trasformazione della cultura nazionale per opera del posteriore ellenismo.
(J) Cat. apd Dionys. Hal. I, 74. I 432 anni che passarono fra la guerra di Troia e la fondazione di Roma si spiegano con la data eratostenica del 1184 a. C. (s) Cat. apd Skrv. Vili, 638.
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (74/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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