Storia di Roma di Ettore Pais
l'ellenismo a roma, polibio, panezio.
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toria conseguita dal filelleno Paolo Emilio sopra Perseo (167 a. C.), era conquistata dai vinti, che del resto qualche volta non erano abietti e meritavano rispetto per la loro dottrina ed elevatezza morale. (') Il desiderio espresso da Platone, che i dotti governassero il mondo, aveva e continuò ad avere in Grecia ampia e non sempre felice applicazione. Durante il secolo II, come nel I, Roma fu continuamente visitata da solisti e da letterati che erano talvolta allo stesso tempo uomini di stato, i quali in patria parrebbero aver ottenuta quella posizione sociale che anche nelle età nostre è stata piìi volte conseguita dai professori di diritto. Non erano solo umili pedagoghi o maestri di lettere, che nella condizione di schiavi o di liberti, come al tempo di Catone, educavano i figli dei potenti della terra e magari preparavano il materiale per le elaborazioni letterarie dei padroni. A Roma ove era già giunto, sino dal 1GS a. C. circa il dotto Cratete di Mallo e nel 155 erano stati ospitati, sia pure per poco, Cameade, Critolao e Diogene, le famiglie più colte, prima quelle degli Scipioni e dei loro amici, accoglievano lo storico Polibio ed il filosofo Panezio. 0) Cosi più tardi i Gracchi bevevano le dottrine del metimneo Diofane, e Roma era in seguito visitata da uomini del valore e delle cognizioni di Artemidoro di Efeso e di Posidonio. Risultato di tutto ciò era in parte lo sviluppo della stessa scienza greca, che veniva a cognizione di nuovi fatti; la conquista romana dell' Oriente forniva occasione a Polibio ed ai due scrittori in ultimo ricordati di creare la geografia storica universale. Ma di tali resultati si avvantaggiavano i Romani stessi, hi primo luogo ne trassero profìtto per la formazione politica di alcuni dei loro uomini di stato e per la conoscenza delle teorie filosofiche elleniche; sopratutto rispetto allo svolgimento di quel diritto universale im-
(l) L'efficacia personale che sullo svolgimento dell'ellenismo in Pioma esercitarono il vincitore di Pidna ed i suoi parenti ed amici è cosa troppo nota perchè io vi insista di proposito.
(*) L'accoglienza straordinaria e lo stupore che Cameade, Critolao, Diogene destarono nei Romani fa pensare all'analoga fortuna che trovarono i sofisti in Sicilia, ad es. ad Inico, Plut. Jlipp. Mai. 283 c., ed a quella che Gorgia di Leon-tini aveva trovato nella Grecia propriamente detta.
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (80/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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