Storia di Roma di Ettore Pais
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CAPITOLO I. - PROLEGOMENI, FONTI ETC.
Ad accrescere del resto il materiale raccolto dalla più antica annalistica contribuì l'esposizione delle istituzioni, il racconto delle lotte fra i patrizi ed i plebei, narrate più spesso sulla scorta delle recenti vicende politiche anziché su quella di autentiche notizie, ed in fine l'uso e l'abuso della ricerca antiquaria congiunta agli studi della filologia o come essi dicevano della grammatica. Lo studio dei documenti coevi al primo sorgere della storiografia traspare già presso i primi annalisti come Catone, il quale al pari di Fabio Pittore scriveva sul diritto pontifìcio e civile incorporando per quello che pare, tale materia nelle stesse " Origini „ alla stessa maniera che v'inseriva le proprie orazioni. (') Tale materia, trattata del resto con molta ampiezza sino dai tempi di T. Coruncanio (280 circa a. C.) se non già di Appio Cieco (-) doveva avere una parte più estesa di quello che oggi non appaia nelle compilazioni della storia romana. E può anche darsi che ciò che a noi ò presentato come trattazione speciale e separata di diritto pubblico, ad es. rispetto a Sempronio Tilditano e ad Iunio Congo, non fosse che parte più o meno distinta degli annali degli stessi autori, alla maniera di Catone. (3) Del restoche certo non trascurò ili lodarli. Che poi anche i Claudi patricii, non ostante il loro grande orgoglio, non vantassero antichità così vetuste e fallaci come le alte famiglie romane pare si possa ricavare da ciò che Atto Clauso il loro capostipite facevano coevo non già a Romolo (sebbene vi fossero tradizioni anche in questo senso) bensì alla cacciata dei re. Sul che v. oltre al cap. III.
(') Cic. Cat. 11, 33 " septimus inibì liber Originimi est in manibus; omnia antiquitatis monumenta conligo; causarmi! inlustriuin quascnnique defondi mine cuin maxime confido orationes ius augurimi!, pontificiuiu, civile tracto „. Che Catone realmente inserisse le sue orazioni nella storia è dimostrato ad esuberanza dai frammenti a noi pervenuti.
(-) Che Appio Claudio autore di opere giuridiche, v. Bresibr, op. cit. p. 7, abbia scritto di diritto pontificio non ci e detto, ma che se ne sia occupato con il fatto, mostra la storia dei culti di Ercole e di Giove.
(3) I frammenti degli annali raccolti dal Prter, fr. hi$t. Rom. p. 90, sono quelli che per il loro contenuto il Bkemer, op. cit. p. 35, ha dovuto necessariamente collocare fra i 14 magistratuum libri r. Il pontefice Scevola, autore di opere giuridiche, fu uno dei redattori, se non il principale compilatore, degli annali massimi. Analoghe osservazioni vanno fatte rispetto ad Iunio Congo, I'etkr, op. cit. p. 189. Sulla mescolanza di tali elementi nella stessa categoria di opere v. quanto osservo sopra p. 30, n. 2.
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (91/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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