Storia di Roma di Ettore Pais
GLI STUDI SULLA COSTITUZIONE E SULLE ANTICHITÀ.
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è appena necessario far notare come lo studio dell'antichità e del calendario dovette ricevere un notevole impulso da Ennio, l'amico ed il protetto di quel Fulvio Nobiliore che per primo pubblicò un trattato sui fasti da lui esposti nel tempio di Ercole e delle Muse. Quanto fosse intenso lo studio delle antichità pubbliche nel II secolo a. C. mostrano appunto i frammenti di Sempronio Tuditano e di Iunio Graccauo; e sul finire di questo secolo od al principio del seguente rivolse la sua cura speciale allo studio dei monumenti letterari quel L. Elio Stilone di Lanuvio, che fu maestro di Vairone, e che era citato come autorità rispetto alla interpretazione delle leggi delle dodici tavole e degli altri più antichi monumenti romani. (') Ma anche in questo campo l'attività latina non era che una continuazione di quella dei Greci, dacché delle sacre istituzioni romane, a parte quel Critolao che ignoriamo chi precisamente fosse, si occupava Polemone di Ilio, uno spirito veramente indagatore, che accanto a vivo zelo scientifico, vantava molte e svariate conoscenze letterarie e monumentali. (*) E cosi lo studio della costituzione politica della Città era pur fatto dallo stoico Panezio, l'amico di Scipione Emiliano e poi dal suo discepolo Po-sidonio di Apamea. (3) A ciò dovette senza dubbio contribuire, in un'età in cui del resto il materiale era già ampio e pressoché interamente raccolto, quell'Alessandro Polistore, che un cognome così pomposo doveva all'ampiezza delle condizioni che gli si attribuivano, ma che nel fatto, ciò suole ripetersi in ogni luogo e tempo, riuscì ad imporsi ai suoi contemporanei più per la mole delle sue svariate ed indigeste compilazioni che per la bontà della dottrina e la giustezza del criterio. (4) Alessandro Polistore, che
(') Teuffp.l-Scuwabe, I3, § 148. Che già all'età di Polibio e di Catone si tentasse interpretare antichi monumenti romani prova il passo in cui Polibio,
III, 22, 3, parla del più antico trattato fra Roma ed i Cartaginesi che ci z'ynzió-Ta-o: fra i Romani stentavano a comprendere.
(2) Sulla spiegazione che Polemone dava dei Salii v. Fest. s. v. p. 328 M.
(3) Su Panezio, v. Cic. de re pubi. I, 10, 15. Posidonio, che asseguava origine spartana alla costituzione romana, esaminava anche i cognomi v. Plut. Marc. 1, Mar. 1.
(4) V. i frammenti in M. FIIG. p. 210 sgg.
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (92/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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