Storia di Roma di Ettore Pais

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      CAPITOLO I. - PROLEGOMENI, FONTI ETC.
      senso storico e politico, perciò anche a proposito della storia siciliana fa ora brevi sunti o tace addirittura fatti notevolissimi, ma inserisce nel testo lunghe orazioni retoriche. Che Diodoro nella narrazione delle gesta romane segua fonti spesso migliori di quelle usufruite da Livio e da Dionisio è vero, ed avremo più volte agio di riscontrarlo. Da ciò non viene però che si attenga costantemente alla fonte migliore e che ne segua una sola. (') Nè sempre si può asserire che egli accetti e riferisca la tradizione meno lontana dal vero, dacché non mancano esempi da cui trasparisca, come ad es. dalla storia del decemvirato e delle leggi Orazie, che egli si fa l'eco di quella versione che, per lo meno dal lato cronologico, era la peggiore. (-) Rispetto alla storia romana Diodoro procede su per giù come per quella della Sicilia e della Magna Grecia, ossia a sbalzi. È erroneo credere, come si fa anche da critici eminenti, che la secchezza di lui derivi dall'avere avuto presente uno dei più vetusti e magri annalisti romani. Codesti antichi annalisti romani, al pari dei cronisti di tutti i paesi, erano più o meno diffusi a seconda che il materiale ed il soggetto lo permetteva e lo richiedeva. Diodoro, ad es. nel racconto della storia di Sicilia, che gli ò più che ogni altra nota, ora è ampio in modo non comune, ora e ad un tratto diventa secco ed arido e per una lunga serie di anni salta il racconto di fatti importanti. (5) Così nella storia romana è diffuso dove parla ad es. della storia di Enea, della caduta dei decemviri, della
      (') Glie Diodoro segua diverse fonti risulta all'evidenza dalle sue dichiarazioni, dacché aggiunge al racconto fondamentale altre tradizioni, ad es. Vili, 14 xévooo'. 5i v.veg, XI, 53, wg vasi t-.veg, XII, 64. XIV, 10G, 9, xéyo'jot Zi v.vsg 107, 5, svio*. Zi :pa3'.v. E sotto questa forma aggiunge tradizioni, le quali se non sempre le più recenti, come si è detto, erano per Io meno tali che a lui parevano meno degne di fede.
      (*) V. oltre al cap. IV.
      (3) Qualo esempio caratteristico valga il fatto che pur riferendo le guerre di Dionisio nell'Italia inferiore salta l'assedio e la presa di Crotone ed il tentativo di impadronirsi di Turio. Fatti importanti succeduti a Dione ed anteriori a Timoleonte sono del pari omessi, ed a Diodoro, che dà qualche notizia sulla formazione del popolo dei Campani, XII, 31 e dei Brezzi. XVI, 15, sarebbe vano domandare, dove ci attenderemmo notizie in proposito, come mai si costituì quello dei Lucani, gli alleati di Dionisio, cfr. XIV, 91.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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