Storia di Roma di Ettore Pais
LA STORIA DI DIONISIO DI ALICARNASSO.
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Sopratutto rispetto ai tempi suoi Polibio componeva un insuperabile capolavoro (li critica storica e di scienza politica, e Posidonio pur piegandosi ad adulare i Claudi Marcelli e gli Iuni Bruti, (') come avevano fatto e facevano centinaia e centinaia di Greci, narrando i tempi più moderni avea pur dato segno di quella superiorità di cultura, degna di un greco che era in possesso di tutti gli strumenti della scienza e della critica nazionale. Mirando allo stesso fine di glorificare i vincitori, i dispensatori di ogni bene e fortuna, scegliendo il periodo più oscuro e più discutibile, Dionisio coglieva invece ogni occasione per fare il suo atto di fede rispetto a ciò che gli annali massimi e gli annalisti avevano inventato. (*) Per vero dire, di quando in quando, non manca anche da parte di lui qualche protesta contro i racconti che riferisce. Ma tali riserve si limitano soltanto al lato formale, a particolari, a biasimare il lato tragico e troppo poetico della narrazione altrui. (3) Per questo lato, il retore greco si sentiva non solo superiore agli scrittori latini, ai quali attingeva, ina credeva di potere impunemente attestare i suoi convincimenti. Era runico orgoglio che gli sarebbe stato perdonato. Per ciò egli nel narrare lo vicende dei Romani mirò a migliorare le antiche narrazioni e, non essendosi fatto un chiaro concetto di ciò che volesse significare prammatica e scienza della storia, con una lunga serie di false ed assurde spiegazioni d'indole logica e psicologica e con molti particolari fantastici cercava rendere, come egli credeva, conseguente e naturale il racconto dei fatti.
Per riuscire in questo intento Dionisio non solo inserisce nel racconto lunghi discorsi, espone nel modo più noioso e slavato avvenimenti ai quali dichiara di prestar fede, ma fa dire ai suoi interlocutori le cose più assurde di questo mondo. I suoi predecessori, Varrone in prima linea, sulla scorta alla loro volta di ciò che si era detto sino dai tempi di Catone, anzi di Fabio Pittore, e si
0) Plut. Marc. 1, Popi. 1.
(J) Così a proposito di dati veramente falsi, v. oltre al cap. IV, egli diceXI, 62: -'.3-sóov-ss li -zig '¦/. ;wv ispòjv ts y.*{ àrco&ixtov gìjì/.wv iiapT'jpfa^.
(s) Ad es. IX, 22.
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (102/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
Polibio Posidonio Claudi Marcelli Iuni Bruti Greci Dionisio Romani Dionisio Varrone Catone Fabio Pittore Plut Popi
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