Storia di Roma di Ettore Pais
CRITERI DEGLI ANNALISTI, LE FESTE, LA TOPOGRAFIA. 105
primi non avevano la costumanza di cingere di mura le loro città (') ed affermare che dai secondi i Sabini avevano appreso il costume di prendere il cibo stando seduti, (?) ovvero che gli Ernici erano di stirpe italica o pelasgica per la ragione che alla guerra solevano andare con un piò scalzo. (')
Come e in quanto pubbliche feste o cerimonie valsero a creare questa pretesa storia politica, mostreranno i capitoli seguenti; qui ci limiteremo a dire che anche questo criterio era già stato ampiamente usato fra i Greci. Una buona parte della storia più antica di Sparta o di Atene era sorta per via di interpretazione di sacre cerimonie e di una serie di aneddoti raccontati dai sacerdoti dei templi ed elevati a dignità di storia. (') Dotti alessandrini come Callimaco si erano dati con singolare compiacenza a questo genere di studio, e la ricerca delle a iti a o cause storiche di dati costumi, fioriva anche a Roma nell'ultimo secolo della repubblica. (5) Che da tempo ancora più antico anche quivi si fosse pensato a trarre da ciò materia a considerazioni storiche ed a fabbricare, per così dire, della stessa storia, dimostra ad es. il fatto che Fabio Pittore dalla somiglianza delle pompe religiose e dei riti traeva conseguenze rispetto all'unità etnografica dei Greci e dei Romani. (c)
Materia ancora più ampia venne fornita da dati d'indole topografica. Una volta ammesso che i templi dell'età sannitica erano stati fondati da Romolo o da Servio, i monumenti e le pitture in essi contenuti si prestavano a mille conclusioni, e il costume di assegnare un eponimo a ciascun luogo, insieme alla spiegazione delle relazioni che 1111 monumento aveva con l'altro, dava vita ad una lunga serie di leggende. Il tempio di Saturno, eretto all'età di Ca-
(') Plut. Hom. 16.
(') Varr. apd Serv. ad Aen. VII, 176.
(3) Hvo. apd Macrob. V, 18, 5. II costume aveva un fine pratico, cfr. i Plateesi che così abbandonarono la loro città, Tnuc. Ili, 22. Un tal costume suppone anche il mito di Giasone, [Apoll.] I, 9, 16, e durò altrove anche in età tarda v. ad es. il disegno presso C'IL. IX, 11. 1671.
(*) Porgono di ciò la prova le biografie plutarchee di Licurgo e di Teseo.
(s) Si pensi ad es. alla musa storica del callimacheo Properzio.
C) Fab. Pict. apd Dionys. Hal. VII, 71.
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (128/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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