Storia di Roma di Ettore Pais
110 CAPITOLO I. - PROLEGOMENI, FONTI ETC.
di controllare la veridicità. Le vicende di Tarquinio il Superbo e del figlio di lui si paragonarono con quelle di Periandro e di Zopiro, il decemvirato romano con i trenta tiranni ateniesi, la guerra di Yeio con quella di Troia, la presa di Roma per opera dei Galli con la invasione di Serse. E così ebbero origine quelle molte localizzazioni della storia greca, affatto identiche a quelle altre della stessa storia greca nelle colonie di Oriente e di Occidente, che vediamo poi ripetersi e riprodursi nel medioevo. La storia dell'apparizione dei Dioscuri alla Sagra ricompare in Sicilia a Cirene ed a Roma persino ai tempi di Paolo Emilio, (') così come ai tempi di Clodoveo ed all'assedio di Angouléme si trasportò la storiella della mura di Gerico. 11 mito troiano fa capolino nel decennale assedio di Veio, come l'eroe delle leggende scandinave viene localizzato nel suo convento dal monaco della Novalesa, ed il fabbro islandese A Vi land costituisce il canovaccio su cui fu tessuta nel secolo XV la storia del fondatore della libertà svizzera. La saga di Sibilla, moglie di Carlomagno ò riferita a Gun-deberga, moglie di Caroaldo, duca di Torino, la storia di Teodosio e dell'eccidio di Tessalonica è innestata in quella delle origini del celebre studio bolognese su per giù come gli storici provvedimenti di Solone ricompaiono nel racconto del mitico re Servio Tullio od al superbo Tarquinio si attribuiscono i pensieri ed i consigli di Trasi-bulo di Mi loto.
Le conseguenze di tale processo furono assai complesse. Dal lato della produzione letteraria e dello sviluppo della fantasia nazionale esso condusse inevitabilmente allo sterilimento di quei germi, che avevano dato vita ad un principio di mitologia e di teogonia nazionale, di cui rimase solo qualche debole traccia nelle cerimonie religiose. Dal lato della interpretazione ed integrazione della più antica storia nazionale fece nascere quello spiccato razionalismo, che a Roma ebbe un valido rappresentante in Ennio, il traduttore di Evemero, e che, accanto agli avvizziti ornamenti della retorica, fa di già presuntuosa mostra di se nella prosa dei più antichi annalisti. Acca Larenzia, Faustolo e Tarpeia ad es., da divinità sono già
(') V. oltre al cap. III.
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (133/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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