Storia di Roma di Ettore Pais

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      CAPITOLO I. - PROLEGOMENI, FONTI ETC.
      quel sentimento vivo, creato dalle lotte politiche presenti, che potesse spingere un uomo come Catone a controllare le asserzioni dei suoi nemici. I Greci, prima di divenir loro servi, avevano cominciato col trattare da barbari i Romani e con il negar ad essi nobiltà di origini. Da parte della storiografia ufficiale v'era il desiderio di smentire queste voci, di far credere che i Romani erano pure di stirpe ellenica e che possedevano per giunta una storia tanto bella e tanto antica quanto quella di Sparta e di Atene. Per raggiungere questo fine non v'era altro mezzo che ricorrere alle falsificazioni storielle del genere di quelle favorite più tardi dalla chiesa romana, che per giustificare ed avvalorare le sue pretese di dominio inventò di sana pianta od interpolò, a seconda dei casi, le donazioni a lei fatte, a partire da quella più nota di Costantino, destinata ad avere tanta fortuna nel medioevo. (l) La repubblica fiorentina, per accentuare i suoi diritti di indipendenza, affermò per il tempo di Carlomagno l'esistenza del comune autonomo, che ebbe vita solo qualche secolo dopo. (*•) Gli uomini di stato veneziani finsero che l'indipendenza della loro patria dall'impero di Oriente datasse dal secolo VII, (3) i duchi d'Austria per giustificare le loro pretese, nel secolo XIV facevano falsificare un documento del tempo di Federico 1 dell'anno 115G. (4)
      (') È appena necessario ricordare le molte ed analoghe falsificazioni della Chiesa, a cominciare dai venticinque anni del papato di S. Pietro, v. Langek, Ge-schichte d. roem. Kirche (Bonn, 1881), sino alle pseudo decretali isidoree fabbricate nel secolo IX od alle lettere dirette da papa Anastasio al merovingio Clodoveo fatte da un gesuita del secolo XVII, v. Havbt. Bibl. d. l'éc. d. chart. XLVI (1885), p. 205. Rispetto ad altre analoghe falsificazioni rimando all'hefkle, Konzilien-gesehichte, I3, p. 438 sgg.; II, 340 sgg., 855 sgg.
      (") G. Villani, cron. Ili, 3, cfr. Villabi, i due primi secoli della storia di Firenze. (Firenze, 1893), I, p. G5, 9G sgg.
      (J) È noto come ragioni di politica fecero sorgere nel 1612 (Mirandola) l'opuscolo di autore anonimo intitolato squittinio della libertà di Venezia, pubblicato di nuovo in francese a Ilatisbona nel 1678. I cultori della storia veneta sanno del resto quante altre falsificazioni ufficiali di questo genere siano state accettate per moneta buona e corrente anche dallo storico patriota Homanin, che nondimeno qualche volta ne registrò qualcuna (ad es. I, p. 215 circa un tribuno del 912).
      (4) Accenno alla famosa falsificazione del privilegium maius o del minus che è stato spiegata divorsamente da due scuole storiche tedesche. Su altre


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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