Storia di Roma di Ettore Pais
VAI.OHE TRADIZIONALE DELLA STORIA ROMANA.
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codeste tradizioni storiche. I) medio evo, che è incapace di farne una critica e che del resto le conosce solo per mezzo di magri sunti, si inchina ad esse come a tutte le altre manifestazioni della grandezza romana. Queste leggende cerca anzi di innestare nel racconto delle sue origini o con esse tenta abbellire i fatti più notevoli delle storie municipali. (') Dai primi risvegli della cultura medioevale al Rinascimento, da questo sino ai tempi nostri, Bruto, Cincinnato, Camillo forniscono, come già per l'età classica, materia a tutte le declamazioni dei retori morali e politici. La critica storica severa nelle sue indagini, rivolta al solo fine di ritrovare il vero, che sfronda inesorabilmente tutti gli ornamenti che le nascondono la chiara visione dei fatti, ne riconosce anche essa il valore letterario e morale. Artificio di esperta penna greca, talento di artista, non sarebbero bastati a concepire le belle e severe figure di Bruto, dei Fabi e di Coriolano. Sebbene ci siano presentate con gli ornamenti della tarda storiografia, tali figure rispecchiano tanto gli intendimenti politici e morali della parte più sana del popolo romano nel secolo III, quanto alcune caratteristiche delle più antiche generazioni, ('.ertamente rozze ed inerudite, ma a nessun popolo seconde nella manifestazione delle vergini energie, nell'amore della vita semplice ed austera e della patria.
La storiografia scientifica da molto tempo non aspira più a sostituirsi al catechismo morale, ma non potrà mai rinunziare ad insegnare, perchè i fatti stessi e tutta l'esperienza umana, sono, fonte di insegnamento. I vecchi racconti romani, spogliati dei tardi ornamenti retorici, spiegate che sono le tendenze politiche da cui furono inspirati, ricondotti al loro significato primitivo saranno sempre preziosa espressione dell'ambiente clic a loro dette vita. Attraverso
(') Sarebbe lungo raccogliere tutti gli esempi dell'efficacia della vetustissima storia e pseudostoria romana su quelle italiane nel medioevo, a partire dalla leggenda veneziana dei cento Giustiniani, novelli Kabì, periti tutti insieme in Oriente, sino alla punizione che l'ammiraglio genovese Simon Visconti, novello Manlio, diè al figlio per disubbidienza militare (134G); a cominciare dalle favole fiorentine che si raccontavano ai tempi di Dante, per finire con la storica congiura dell'Olgiati e dei suoi compagni.
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (150/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
Rinascimento Bruto Cincinnato Camillo Bruto Fabi Coriolano Giustiniani Kabì Oriente Simon Visconti Manlio Dante Olgiati
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