Storia di Roma di Ettore Pais

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      136 CAP. II. - LE FONDAZIONI L)I LAVINIO, ALBA, ROMA.
      Io studio dei monumenti e dei sacri riti, traccie di nuovi fatti, e ad escogitare nuove genesi della loro città, ebbero cura di togliere le discrepanze, le contraddizioni storiche e cronologiche che apparivano evidenti e subordinare tali elementi a qualche line particolare, fosse questo la glorificazione di una data famiglia ovvero in generale dello stato romano.
      I vari frammenti dell'annalistica uniti a quelli dei più vetusti poeti, che celebrarono le origini romane e degli scrittori greci, che prima ancora di costoro avevano avuto occasione di accennare allo stesso argomento, dimostrano come alcuni di tali elementi leggendari appartengano ad età meno antica, e come per lo meno sino dal principio del secolo III a. C. particolari appartenenti alle antiche tradizioni fossero stati subordinati ad altri di origine più recente e, a seconda dei casi, o sostituiti o trasformati. Lo studio anche superficiale della tradizione accolta ad es. da Livio e da Dionisio, rende palese come in essa siano stati fusi e fra loro cronologicamente coordinati fatti originariamente distinti.
      È chiaro ad es. che l'arrivo dei Pclasgi nel Lazio non è che una duplicazione di quello degli Aborigeni, che al pari di costoro vantavano l'Arcadia ed il Peloponneso come patria, e che i Pelasgi ricompaiono una terza volta negli Arcadi che accompagnarono il mitico Evandro. Non ostante tutta la cura messa dagli scrittori posteriori al terzo secolo per coordinare le varie leggende, l'incongruenza cronologica che ne derivava saltava davanti ai loro occhi. D'altra parte Varrone e le altre fonti di Dionisio volendo riempire le lacune storiche che apparivano a chi avesse accolta una sola tradizione, pur fondendo fra loro, con artificio facile a riconoscersi, questi vari dati, si videro obbligati stabilire che Roma era stata fondata due o tre volte. (') Va inoltre notato che, sia pure in modo molto succinto e, quel che è peggio, in uno stato assai lacunoso e frammentario, a noi sono pervenute tradizioni di autori greci, anteriori al tempo in cui ebbe principio l'annalistica romana, le quali ci mostrano come l'origine di Poma fosse stata già raccontata
      (') v. Dion. Hal. i, 73.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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