Storia di Roma di Ettore Pais
142
CAP. II. - LE FONDAZIONI L)I LAVINIO, ALBA, ROMA.
non nel solo Lazio avrebbero poste le loro sedi, ina anche nel paese dei Rutuli, (') dei Volsci (2) e dei Sabini. (s)
Questa teoria, che, sebbene taciuta da Livio, trovò generale accoglienza fra i più vetusti scrittori romani, non è altro che l'ultori ore sviluppo delle opinioni di Antioco Siracusano, il quale sul finire del secolo V a. C., narrava che Siculo, il successore di Italo e di Morgete, i più antichi re d'Italia, era un fuggiasco giunto da Roma.(4) Così la credenza che i Siculi cacciati dagli Aborigeni fossero di stirpe Ligure non è del pari che l'esplicazione delle dottrine del siracusano Filisto, il quale circa mezzo secolo dopo raccontava che Siculo, che dai Pelasgi era stato obbligato a lasciare l'Italia ed a cercar nuove sedi nella Sicilia, era figlio di Italo e guidava i Liguri. (5)
Questo fatto non ha nulla di sorprendente. Alla Sicilia assai più che alla Magna Grecia spetta la parte principale nello incivi-
a Roma quod orti Siculi, ut annales teieres nostri dicunt , ; Diox. Hal. I, 9; 40; II, 1; cfr. I, 73. Fest. s. v. Sacraui, p. 321 M. * Sacrani appellati sunt Reate orti, qui ex Septimoutio Ligures Siculosque exegerunt „.
(') Shrv. ad Aen. I, 533 41 Italus rex Siciliae ad eam partem venit in qua regnavit Turnus.... unde est fines super usqne Sicanos „ ; cfr. Ili, 500 " postea profecti Siculi ad Italiani eam tenuerunt partem, ubi nuuc Roma est, usqne ad Rutulos et Ardeam Virgilio come Catone non fa distinzione fra Siculi e Sicani ed in fondo non aveva torto, v. la mia Storia d. Sicilia e d. Magna Grecia, I, pag. 93 sgg.
(') Fai». Pict. fr. 1 P. " Alexander historiographus ait: Vulscos quidam appellatos aiunt a Vulsco Antipliatae Laestrygonis filio. Fa Imi s quoque a Siculis profectos corrupto nomine Vulscos ait dictos r.
(') Hygix. apd Serv. ad Aen. Vili, 638 " Sabini... a Sabo qui de Perside Lacedaemonios transiens ad Italiani venit et expulsis Siculis tenuit loca quae Sabini habent „.
(*) Antiocii. apd. Dion. Hal. i, 73: * èits: lì 'IxaXòg -/.axsYVjpa, Móp/yj; «paoJXsuoiv. ir.i xoóxoo li àvfyp àp-v.exo iv. 'Ptójir^ ig. cvofxa
«ùto> „. Dionisio, si badi, dichiara di riferire le testuali parole dello storico siracusano. il quale asseriva inoltre, ib. 12, che Siculo fu accolto da Morgete e che si fece un regno e che o0xo> li -•."/.aÀoì /.ai Mópy^xeg Iy«v®vxg y.ai 'Ixtz-X-r/Xs; èiivzsg Oivutpo:, cfr. I, 22. lutoruo a questi passi v. s. p. 16, n. 2.
C) Phil. apd. Dion. Hal. I, 22. Questa dottrina, che era accolta da Vkrrio Flacco, v. Fksto, s. v. u Sacrani , p. 321 M, si trova del pari presso Sino Italico, XIV, 37.
| |
Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
|
Pagina (165/656)
|
da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
Lazio Rutuli Volsci Sabini Livio Antioco Siracusano Siculo Italo Morgete Italia Roma Siculi Aborigeni Ligure Filisto Siculo Pelasgi Italia Sicilia Italo Liguri Sicilia Magna Grecia Siculi Diox Sacrani Reate Septimoutio Ligures Siculosque Shrv Aen Italus Siciliae Turnus Sicanos Siculi Italiani Roma Rutulos Ardeam Virgilio Catone Siculi Sicani Storia Grecia Fai Alexander Vulscos Vulsco Antipliatae Laestrygonis Imi Siculis Vulscos Hygix Serv Aen Sabini Sabo Perside Lacedaemonios Italiani Siculis Sabini Antiocii IxaXòg YVjpa JXsuoiv Ptójir Siculo Morgete Mópy Ixtz-X-r Oivutpo Phil Vkrrio Flacco Sacrani Sino Italico Hal Fest Ili Sicilia Vili Dion Hal Hal Fksto
|