Storia di Roma di Ettore Pais
LA LEGGENDA DEI SICULI ABITATORI DEL LAZIO.
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limento del Lazio. A prima vista dovremmo ricordare Cuma, la quale più di ogni altra contribuì ad introdurre ivi i germi ed i frutti della antichissima civiltà ellenica. Ma non va scordato che sul finire del secolo VI e sul principio del V gli Etruschi, signori del Lazio e del paese dei Volsci, riuscivano ad impadronirsi della Campania ed a spingersi sino a Salerno ed al Silaro. Alla invasione etnisca succedette ben presto quella sannita; verso la metà del secolo V Captia (438 a. C.) e (') pochi anni dopo (421 a. C.) Cuma diventavano città osche. (-) Sorte non molto diversa toccò alle città della Magna Grecia, infestate sino dalla fine del secolo V dalle feroci popolazioni Lucane. (3) Dall'altro canto la potenza marittima di Siracusa contribuiva a spegnere i non pochi centri di vita politica di codesta regione. Ierone di Siracusa accorrendo nel 474 a. C. in aiuto dei Cu-mani minacciati dagli Etruschi coglieva l'occasione di impadronirsi dell'isola d'Ischia, e la politica siracusana di espansione su tutte le coste del Tirreno e della Corsica venne continuata tanto dalla successiva repubblica quanto da Dionisio, l'alleato dei Lucani e dei Galli. La Magna Grecia non cessò per questo di esercitare qualche efficacia su Roma. Certo non è un fatto isolato che Velia e Neapolis, accanto alla Sicilia, continuarono a darle in età posteriore le pubbliche sacerdotesse di Cerere, (') e sul finire del secolo IV e per tutto il seguente, come vedremo nel corso di quest'opera, Taranto esercitò la sua efficacia tanto sui Sanniti quanto sulla cultura romana. Tuttavia durante il secolo V Siracusa ebbe un incontrastato impero sul Mediterraneo. Le navi siracusane, che molestavano e incendiavano i porti delle città etnische, (&) verso il 3S4 a. C., non potevano
(1) Diod. XII, 31 ad a. 433. Liv. IV, 37, ad a. 424.
(2) Dioi>. XII. 76, ad a. 421 a. C. Liv. IV, 44 all'a. 420 a. C. Velleio, I, 4, 2, riferendosi ai Greci di Napoli, dice: " illis diligentior ritus patrii mansit custodia, Cumanos Osca mutavit vicinia „.
(3) V. Diod. XIV, 101, confrontato con Polieno, II, 10 e Tucidide. VI, 104. Lo spartano Cleandrida fu duce dei Turi contro i Lucani, dunque prima del 414 a. C. Cfr. del resto Strab. VI, p. 264 C, dal quale confrontato con Dio-doro, XIV, 30, si ricava che Cleandrida si trovava a Turio prima del 433 a. C.
(4) Cic. prò Balbo, 55.
C) Il saccheggio q^e Dionisio I fece del tempio di Leucotea (o diremo
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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen 1898
pagine 629 |
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Pagina (166/656)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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