Storia di Roma di Ettore Pais

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      SIGNIFICATO DELLA LEGGENDA DEGLI ABORIGENI.
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      certa efficacia sulle sponde del Tevere. Per queste ragioni di Roma faceva assai presto menzione Antioco e di lei parlavano i successivi storici siciliani. Callia e Timeo, come già notammo, furono tra coloro che svolgendo la vecchia teoria delle origini troiane, già localizzata ad altre regioni della Penisola, la misero in onore rispetto al Lazio. E ciò è dimostrato dalla menzione degli Aborigeni, i quali avrebbero appunto cacciato i Siculi e sarebbero diventati signori di questo terra allorché giunsero i Troiani.
      Il siracusano Callia, il quale scriveva sul finire del secolo IV (verso il 289 a. C.) parlando delle origini di Roma ricordava Latino re degli Aborigeni, (') e Licofrone, che attingeva a Timeo, narrava come Enea avesse fondate le colonie dei Prisci Latini nel paese dei Boreigonoi.(*) I Bopetyovc: del poeta di Calcide ed i Bop'.YsvsT? rammentati da altri, come è stato, non è molto, dimostrato, sono una sola gente con gli Aborigeni Latini; e senza dubbio di sorta nel testo di Callia in luogo di Aborigenes si faceva ricordo di Borigeni. (3) Codesta forma Borigeni vuol indicare semplicemente i u popoli della
      (') Callias apud Dion. Hal. I, 72, KaXXtag Vi xàg *Aya$oxXéouj rpà;S'.g àvxypsct'Pcójay.v x:và TpwaStov iwv à^txvooiiévojv ccjia xotg àXXo'.g Tpwaiv sig TcaXiocv Aa:!vw xa> ^aciXsc xwv Wpopiyiviov y.xX.
      (*) Lycopii. v. 1253, xxìae*. Sè /.cópav sv xóno'.g Bopsiyóvojv. Per le relazioni tra Licofrone e Timeo, come intorno alla discussione di questo passo, rimando, al lavoro del Geffcken, Timaios Gcographie des H'csfens, p. 43.
      (s) Io accetto le osservazioni dello Zielinski, edite nelle Xenien der 41. Versamndung deutscher Pli'dologen etc. (Muenclien, 1891), p. 41 sgg., ed a favore della tesi dell'egregio professore Petropolitano credo di aver portato nuove prove nell'appendice: Gii Aborigeni ed i Siculi, v. I volume di quest'opera, p. 475 sgg. alla quale rimando il lettore. Se nel testo di Dionisio Callia usa la forma *A3op«{ycvo'. invece di Bopsiycvci, ciò si spiega, come nota il Geffcken, I. e., per il fatto ebe Dionisio non riproduce direttamente l'autore greco, ma per mezzo di Varrone. Così da Varrone egli trae il passo di Ellanico, al quale fa dire che in causa del vitello di Ercole sorse il nome di Oò'.xouXioc I, 35. Il che è tanto più strano, in quanto egli stesso poco prima I, 20, aveva già osservato che i Greci antichi scrivevano xtjv ou ouXXa?r,v évi gxs'.^sìo), e che questo era ùzr.ip yàjijia 2txxxì; Irci jiiav $p{Kjv Irci^e'jyvùjievov xxig «Xayioig, fsXsvy} xa: fina; xa{ xaì farjp xad r.oXXà xowtSxa. Anche la parola Aòpróyxoog
      che Dionisio, I, 2, usa in luogo di AOcovag è una nuova prova, che ha presente una fonte romana (Varrone), sebbene tali notizie provengano originariamente da autori ellenici.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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